Non è l'arena, Vauro provoca e Massimo Giletti lo stronca: "L'ultimo comunista rimasto, lo lasci lì..."
Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone (Palermo) vaccinato già lo scorso 9 gennaio, tra i primi in Italia, non si dimette più e lo annuncia da Massimo Giletti a Non è l'arena. "Sono qui perché l'essere definito furbetto del vaccino mi fa un male grande, è peggio di una ferita al cuore", spiega il primo cittadino siciliano in studio a La7. "Voglio dimostrare di essere nella ragione e nelle regole dettate dal governo nazionale e dal governo regionale".
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Davanti a lui c'è Vauro Senesi, che protesta platealmente: "Sono il più bischero d'Italia, ho 66 anni e nessuno mi chiama per vaccinarmi invece a voi vi chiamano anche se non volete". Poi la battutaccia. "Anche prima del Covid, voglio dirla un po' volgare, avete sempre fatto quel c***o che vi pare". "Noi i sindaci!", protesta Nicolosi. "Lei ha fatto il giro delle sette chiese, pur di fare il sindaco lei ha fatto di tutto", gli rinfaccia Vauro: "Lei non sa nulla, mi hanno cercato i cittadini a casa mia". "Lei ha anche una certa storia giudiziaria, la magistratura forse lo sa", accusa sibillino il vignettista del Fatto quotidiano. "Lei parla con una persona con le mani pulite - alza la voce Nicolosi -, sono stati i suoi compagni, da Violante e Lumia, che hanno organizzato tante cose sporche".
Qui interviene Giletti a stemperare la tensione: "Non accetti le provocazioni di Vauro, è l'ultimo comunista rimasto, lo lasci lì a fare le provocazioni". E Vauro torna sulla questione iniziale: "Io voglio essere vaccinato, non sono neanche no vax. Io voglio farmi anche AstraZeneca, e poi essere ringraziato da tutti gli italiani, ci mancherebbe altro, almeno quello...". Ed Andrea Scanzi saranno fischiate nuovamente le orecchie.