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Nel 2061 festeggeremo il Tricolore e la bandiera dell'Ue

Monti ribadisce che per il futuro dell'Italia c'è bisogno dell'Europa e vicecersa. E scommette che tra 50 anni si celebrerà anche il vessillo comunitario

Lucia Esposito
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Mario Monti raccoglie l'appello lanciato da Reggio Emilia, un anno fa dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e sottolinea che tutta l'Italia l'ha accolto: un Paese unito che ha saputo festeggiare i 150 della sua unità e l'importanza della sua bandiera, il Tricolore. Ma, allo stesso tempo, Monti torna a ribadire che per il futuro dell'Italia c'è bisogno dell'Europa e che l'Europa ha bisogno dell'Italia. Dunque, afferma al termine del suo intervento al Teatro Valli per le celebrazioni del 215esimo anniversario della nascita del Tricolore, "di una cosa sono certo: il 7 gennaio del 2061 i nostri figli e i nostri nipoti festeggeranno uniti il Tricolore e la bandiera dell'Europa unita". Legame indissolubile -    Monti termina il suo intervento pronunciando due 'vivà: "Viva il Tricolore, viva l'Italia".   Nel suo lungo discorso al Teatro Valli, Monti cita Mazzini, Cavour e Garibaldi. Ricorda i principi fondanti dell'Italia ma anche dell'Europa unita. Rivolge un saluto particolare all'ex premier italiano ma anche ex Presidente della Commissione europea, Romano Prodi - seduto in platea - con il quale "ho avuto l'onore di lavorare e collaborare strettamente".  

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