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"La stangata ci ammazza". Nel Pdl la rivolta anti-tecnici

Gasparri: "Niente colpi di mano unilaterali. L'iperattivismo di alcuni ministri è dannoso". Crosetto: "Rigore tedesco in Italia? E' mortale"

Andrea Tempestini
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Terminata la fase uno - la manovra, alias la stangata - il governo tecnico di Mario Monti si butta nella cosiddetta fase due: riforma del lavoro e liberalizzazioni. Mercoledì si terrà il primo Consiglio dei Ministri della nuova fase, ma in parallelo sale il livello d'allarme nel Pdl: gli Azzurri non sono disposti a ingoiare una nuova portata costuita di soli bocconi amari. E così il partito di Silvio Berlusconi, che non vuole essere messo ai margini della scena politica, pone dei paletti sulle liberalizzazioni. Maurizio Gasparri spiega: "In tema di liberalizzazione il Pdl è pronto a fare la sua parte, ma si tratta di affrontare i problemi veri, non di perseguitare alcune categorie. Non siamo disponibili a colpi di mano unilaterali che accentuerebbero le tensioni sociali e non faciliterebbero la vita al Governo". Crosetto: "Rigore tedesco è mortale" - Il vicepresidente dei Senatori del Pdl spiega di non gradire quello che definisce "l'iperattivismo" di alcuni esponenti della squadra di Monti (leggasi i ministri Fornero e Riccardi) che "potrebbe causare tensioni con conseguenze dannose e sconsigliabili". Gasparri non fa nomi, ma dal ventaglio degli 'ammoniti' esclude soltanto il premier Monti, a cui spiega che "riteniamo che i temi della politica, dalla riforma elettorale alla riforma costituzionale, debbano essere competenza dei partiti politici". Poi gli Azzurri affondano anche sui temi economici, mentre la galoppata dei differenziali non accenna a rallentare. "Gli spread non mi stupiscono - spiega l'ex sottosegretario Guido Crosetto -, il problema di Monti è lo stesso di Tremonti: ai professori, ai burocrati dell'economia sfugge la realtà del Paese. Un rigore tedesco o svizzero applicato all'Italia rischia di diventare mortale Ci vuole un lavoratore italiano". Quindi Crosetto propone la sua ricetta, che prevede che nessun lavoratore autonomo possa dichiarare meno di un medio quadro della Pubblica Amministrazione. Evasione fiscale - Dopo le recenti critiche mosse da Silvio Berlusconi sul tema, anche nel mirino di Crosetto ci finisce l'annunciato giro di vite in materia di evasione fiscale. "Il contraccolpo dell'intervento sui contanti e delle regole fiscali asfissianti - ha proseguito - rischia di essere molto più engativo che positivo. Serve più intelligenza concreta e serve colpire l'evasione a monte, non a valle, perché così si bloccano i consumi e si perde anche la possibilità di far pagare qualcosa attraverso l'Iva". Capezzone: "Pressione fiscale inaccettabile" - Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone ha poi spiegato che "è certamente giusto considerare nell'analisi economica complessiva i grandi dati legati alla situazione dei conti pubblici italiani, allo spread tra Btp e Bund, all'esito delle prossime aste dei nostri titoli. Ma almeno altrettanta attenzione va dedicata all'economia reale - ha aggiunto Capezzone - e, in particolare, alla situazione del ceto medio italiano, ormai vittima di una tenaglia fiscale devastante. La situazione di alcuni milioni di famiglie e di molte centinaia di migliaia di piccole e piccolissime imprese è ormai delicatissima, e i recenti inasprimenti fiscali decisi dall'esecutivo Monti rischiano di innescare una spirale negativa dalle conseguenze tuttora incalcolabili. La politica italiana - ha concluso il protavoce del Pdl - ha il dovere di rimettere in agenda la questione fiscale: il livello delle tasse in Italia è ormai inaccettabilmente elevato".

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