Oggi fiducia, tutto dipende dal Cav
Il voto al Senato previsto per le 15. Contestazione leghista in aula, Schifani sospende i lavori. Berlusconi: Basta tasse
Come previsto, il governo ha deciso di porre anche in Senato la fiducia sulla manovra, dopo averla già incassata alla Camera, pur perdendo diversi consensi rispetto al primo voto seguito all'insediamento. Ad annunciare il ricorso al voto blindato in Aula è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Subito dopo che il governo ha posto la fiducia, il presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani, è stato costretto a sospendere la seduta per la nuova contestazione leghista. Il Pdl voterà la fiducia a Monti, ma come ha avvertito Silvio Berlusconi il Professore deve smetterla di tirar fuori dal cilindro tasse, altrimenti l'appoggio evapoererà. Contestazione leghista - Schifani ha dovuto sospendere i lavori dopo che alcuni senatori del Carroccio, mercoledì sera, appena Giarda aveva preso la parola, hanno iniziato a rumoreggiare e a far rumore con dei fischietti, impedendogli di parlare. La reazione di Schifani è stata dura e ferma. Dopo aver richiamato all'ordine il gruppo del Carroccio, ha affermato che il comportamento dei senatori "fa scempio al Parlamento. Dovreste vergognarvi. Questo non è lo stadio, è il Parlamento". Voto alle 15 - Il via libera del Senato è atteso per giovedì pomeriggio intorno alle 15. La conferenza dei capigruppo ha stabilito il calendario dei lavori della giornata: la discussione generale sulla fiducia inizerà domani mattina alle 9. Intorno alle 12,30 interverrà il premier, Mario Monti. La discussione generale inizerà intorno alle 13 con diretta tv. La prima chiama sul voto finale inizierà quindi intorno alle 14 e per le 15 la manovra dovrebbe essere approvata.