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La beffa della tassa sulle seconde case

Per i proprietari con redditi superiori ai 100mila euro l'Imu, che incorpora l'Irpef sul mattone, conviene più dell'Ici

Lucia Esposito
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Anche i ricchi pagano, ma con la nuova Imu (Imposta municipale unica che accorpa e allarga la sfera dell'Ici), rischiano addirittura di risparmiare qualcosa. Anche se il governo - come annunciuato ieri dal viceministro Grilli a Porta a porta - concederà una proroga al termine di pagamento fissato al 16 dicembre. Quanto all'impatto del provvedimento che riporta in vita ed estende l'Imposta sugli immobili, l'analisi è stata realizzata dagli artigiani della Cgia di Mestre. Per i proprietari con redditi oltre i 100.000 euro, l'Imu diventera' addirittura piu' vantaggiosa dell'Ici. Nonostante le novita' introdotte dal Governo Monti che prevedono l'aumento del 60% delle rendite catastali sulle abitazioni, la nuova tassazione sulle seconde case premiera' i ricchi, o quantomeno coloro che dichiarano un reddito annuo superiore ai 100.000 euro. Nelle simulazioni realizzata sono stati presi in esame 4 casi di proprietari con livelli di reddito crescenti (25.000 euro, 50.000 euro, 100.000 euro e 150.000 euro). Con l'attuale tassazione, si è presa in esame una Ici con una aliquota media che è pari a quella nazionale del 6,4 per mille, una addizionale Irpef Regionale dello 0,9% e una addizionale Irpef Comunale dello 0,4%.Nel caso dell'Imu, invece, è stata presa in esame un'aliquota media del 7,6 per mille ed una rivalutazione catastale del 60%.Un paradosso che trova spiegazione nel sistema piatto di imposizione previsto: «Questo perché», sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia, «l'Imu avrà una aliquota del 7,6 per mille (salvo la facoltà dei sindaci di aumentarla o di diminuirla di 3 punti), che sostituirà l'attuale Ici, l'Irpef sugli immobili e le relative addizionali regionali e comunali». Se con il vecchio sistema, l'Irpef sugli immobili aumentava al crescere del reddito, garantendo così un criterio di progressività, ora l'Imu sarà praticamente una tassa piatta, che consentirà ai più ricchi, rispetto all'applicazione dell'Ici, aggravi di imposta più lievi man mano che cresce il reddito. Oltre i 100.000 euro di reddito, questi proprietari di seconda casa pagheranno addirittura meno di quanto hanno pagato sinora con l'Ici. C'è da dire che la rivalutazione degli estimi catastali - e la franchigia di 200 euro per la prima casa - sterilizzerà gli effetti del prelievo sui possessori si un solo immobile adibito ad abitazione di residenza. Nel complesso - secondo quanto si è scoperto ieri sfogliando la Relazione tecnica che accompagna il decreto - il pacchetto di misure sulla casa produrrà un gettito circa 11 miliardi di euro. Di questi 11 miliardi, 9 miliardi andranno allo Stato e 2 miliardi andranno ai Comuni. Per quanto riguarda l'Ici-Imu prima casa, le entrate ammontano a 3,8 miliardi sugli 11 attesi. di Antonio Castro

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