Grande Fratello fiscale: 1.000 euro al massimo se paghi in contanti
Nella manovra varata dal governo di Monti la nuova soglia di tracciabilità contro l'evasione
C'era chi, Dario Franceschini capogruppo del Partito Democratico alla Camera, chiedeva quota 100. In realtà si temeva che il tetto arrivasse a 300 o 500 euro. Alla fine la soglia per l'uso del contante è passata, nelle intenzioni del governo Monti dagli attuali 2.500 euro a mille. Tutto nel segno della cosiddetta tracciabilità: la possibilità cioè di ricostruire una transazione economica e quindi prevenire l'uso del sistema finanziario per il riciclaggio o il fianziamento del terrorismo. Insomma: meno banconote e più bancomat. E su questo versante è intervenuto il viceministro all'Economia Vittorio Grilli che, dopo aver confermato il tetto dei mille euro per la tracciabilità, ha aggiunto che il governo chiederà al sistema bancario e ai provider delle carte di credito «una revisione delle commissioni, considerato che aumenteranno enormemente le transazioni elettroniche». La misura rappresenta il fiore all'occhiello del pacchetto antievasione dei professori, ma stando alle voci più critiche non servirà a risolvere il problema. Perché alla fine i furbetti avranno modi e tempi per trovare stratagemmi alternativi, mentre a pagare resteranno sempre i soliti noti. Probabile. Anche perché stando ad alcuni dati pubblicati negli scorsi giorni da Libero tratti dalla relazione del ministero dell'Economia sull'antiriciclaggio sembra che in Italia l'uso del contante sia già abbastanza limitato. Con alcune differenze, certo. Nell'Italia Nord-Occidentale il peso del contante rispetto al totale delle movimentazioni è appena dello 0,67% e tocca l'1,76% in quella Nord-Orientale. Mentre al Centro si arriva appena allo 0,5%. Poi aumenta gradualmente quando si scende al verso il Sud e le isole, senza però mai sfiorare la doppia cifra. Nel Mezzogiorno tocca il 7,61 e in Sardegna e Sicilia l'8,59%. Per non parlare poi del discorso della privacy. Fatto sta che Monti sul capitolo evasione pare puntarci molto. Ha parlato di una priorità. E ci ha fatto anche dell'ironia quando ha detto che «una misura di lotta all'evasione è un non misura, cioè i non condoni. Abbiamo adottato misure significative contro l'evasione fiscale e vedrete che i nostri provvedimenti sono incisivi. Abbiamo inoltre sottoposto noi stessi a disciplina dimagrante». E del resto il bottino è ghiotto. Si parla di circa 120 miliardi di euro che gli italiani ogni anno evadono. Ben tre punti del prodotto interno lordo del Paese ai quali tutti i governi di destra e sinistra hanno sempre puntato. Il problema è capire se quello della tracciabilità, con il limitre di mille auro all'uso del contante, sia il modo giusto per arrivarci.