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E poi confessa: lunedì la super stangata

Il premier all'Ecofin: "La manovra nel CdM di settimana prossima. Bene il governo precedente nella disciplina della finanza pubblica"

Andrea Tempestini
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La stangata già fluttuata fino ai 20 miliardi di euro, lo ha confermato Mario Monti nel corso della conferenza stampa all'Ecofin di Bruxelles, sarà lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Il premier ha sottolineato come la manovra sarà orientata "a rigore, crescita ed equità". Il professore di Varese ha spiegato all'Europa che dalle "riforme strutturali" che il governo intende introdurre nei provvedimenti di lunedì prossimo ci saranno "effetti di riduzione del disavanzo a breve". Monti ha poi aggiunto che "abbiamo confermato l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013". "Bene il governo precedente" - Anche in questa occasione, il presidente del Consiglio ha di fatto elogiato la politica del precedente esecutivo di Silvio Berlusconi. "La maggiore innovazione - ha spiegato all'Ecofin - dovrà consistere in una politica per la crescita. Il rigore continua ad essere importante, ma sul piano di disciplina della finanza pubblica il Governo precedente aveva già fatto passi significativi". Dopo aver confermato l'obiettivo del pareggio di bilancio, Monti ha aggiunto che "ho sottolineato che ci sono misure intese ad assicurare che le altre misure prese dal precedente governo siamo implementate e che le ulteriori riforme strutturali siano disegnate in modo da avere effetti di riduzione del disavanzo pubblico già nel breve termine". Snodo fondamentale - Monti ha poi ribadito che c'è la massima fretta nell'introdurre le nuove misure: "Se l'Italia manca questo passaggio o non fa quel che ci si attende le conseguenze sarebbero molto gravi". Secondo il premier "lo snodo dell'8 e 9 dicembre è fondamentale (giorni in cui si terranno, rispettivamente, l'Eurosummit e il Consiglio europeo, ndr). Ciò che verrà deciso vedrà un primo verdetto dei mercati. Non ìè una valutazione quotidiana ma più complessa, e che racchiude molti elementi". E ancora, sulle misure che l'Italia varerà, il professore ha spiegato che "fanno parte dei vincoli con l'Europa", ma verranno attuate "nell'interesse nazionale, dei giovani, degli italiani". Sanzioni automatiche - Il mirino del premier si è poi spostato sulle politiche comunitarie: "La mia posizione è quella di esaminare con interesse, se necessario, modifiche dei trattati nella consapevolezza del percorso non semplice che le modifiche comportano, e di non spostare l'obiettivo sempre in là cercando di creare nuovi trattati quasi sottovalutando ciò che già è stato deciso e va adeguatamente messo in alto". Poi una battuta sull'ipotesi relativa alle sanzioni automatiche agli Stati nel caso sforino il patto di stabilità: "L'automatismo può essere cieco ma tende a essere più equo dell'esercizio della discrezionalità. Credo che l'Italia possa benissimo, facendo con serietà le cose necessarie, affrontare un mondo di sanzioni più automatiche". Gli eurobond - Sui rapporti con Germania e Francia, Monti ha spiegato che "è importante per l'Italia" stare accanto ai due Paesi, "ma lo vogliamo fare cercando di mantenere il più fecondo collegamento possibile con le istituzioni comunitarie e con grande attenzione agli stati membri che non sono membri della zona euro. Sappiamo che domani (giovedì 1 dicembre, ndr) Sarkozy e dopodomani la Merkel terranno discorsi di politica europea, io non ne terrò e parlerò con misure che adotteremo lunedì 5 dicembre". In precedenza Monti aveva rivolto un esplicito messaggio alla Merkel, tornando sulla questione delle obbligazioni comunitarie: "L'opzione dell'introduzione degli eurobond dovrebbe essere valutata con mente aperta. Credo che dobbiamo esaminare tutti gli elementi: senza entrare ora in discussioni specifiche, sottolineo la necessità di esaminare questo argomento con mente aperta".

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