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Gianfry come Bocchino: ci querela

Fini e il pulmino: "Falsità assurda". Ma non lo mosta ai cronisti né fa vedere il registro d'uso. Contro Libero bavaglio stile Italo?

Giulio Bucchi
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La presidenza della Camera è pronta a querelare per diffamazione Libero per l'articolo di Franco Bechis in cui si accusa Gianfranco Fini di aver 'requisito' un pulmino blu acquistato dalla Camera per utilizzarlo a fini personali. Montecitorio aveva messo il van a 7 posti a disposizione dei deputati in missione per risparmiare e ottimizzare le spese. Il leader di Fli nonché presidente dell'assemblea, però, secondo Bechis ha adibito il pulmino al trasporto personale, facendogli oscurare i finestrini ed utilizzandolo nel weekend "per trasportare i giochi delle figlie e le bombole da sub". Un nuovo scivolone per Gianfranco, già finito nell'occhio del ciclone per le mancate dimissioni (aveva promesso di darle un secondo dopo le avesse rassegna Berlusconi), la casa di Montecarlo, le immersioni da sub in acque vietate ai turisti. Un campionario di piccoli e grandi privilegi cui si aggiunge, appunto, il pulmino della Camera, definito dallo staff di Fini una "falsità assurda". Anzichè mostrare pulmino e relativo registro degli usi, però, il presidente preferisce minacciare vie legali. Un vecchio vizio di Futuro e Libertà, evidentemente, visto che anche Italo Bocchino nei mesi scorsi aveva minacciato di denunciare per stalking i giornali (in primis Libero e Il Giornale) che parlavano di lui dal punto di vista politico e personale. Salvo poi conquistare più volte le copertine, senza troppa discrezione, per il suo flirt con Sabina Began.

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