La domenica a messa con la moglie
Il premier passeggia per le vie di Roma con la consorte, poi alle Scuderie del Quirinale per una mostra su Botticelli
La messa in centro, un paio di piccoli bagni di folla, la visita ad una mostra con la moglie Elsa: Mario Monti si ritaglia una domenica con poco lavoro e tanta cultura. Notte passata nell'appartamento di servizio a Palazzo Chigi, poi il premier esce verso mezzogiorno, con destinazione la chiesa di Santa Maria in Aquiro, a metà strada tra la sede del governo e il Pantheon. Mattinata piena di sole e bando del traffico per l'intera giornata su tutta Roma spingono alla passeggiata tanto lui quanto migliaia di famiglie e turisti. Di modo che,appena si apre il portone su Piazza Colonna, la gente lo riconosce e gli tributa un applauso spontaneo. La scena si ripete di fronte alle Scuderie del Quirinale, dove Monti arriva dopo la messa per vedere la bella mostra dedicata a Filippino Lippi e Botticelli. Un profluvio di morbide linee pittoriche tra le quali Monti, appassionato d'arte, si perde. Ma se qualcuno prova a chiedergli qualcosa di meno artistico e più contingente, lui fa capire con gentile fermezza che non è aria. Intanto prova a rimettersi in moto la politica. Silvio Berlusconi rilascia un'intervista al Corriere della Sera in cui apre a qualcosa di "simile all'Ici" e concede all'esecutivo una garanzia di vita fino a fine legislatura. Dal Pd Rosy Bindi e Walter Veltroni ribadiscono leale appoggio per un anno e mezzo. Dalla Cgila Susanna Camusso apre uno spiraglio all'Ici, ma solo dopo aver fatto una buona patrimoniale. Sono idee che iniziano a circolare in vista dei prossimi appuntamenti interni ed europei, di qui alla prima decade di dicembre (quando l'Europa farà conoscere i suoi primi responsi sull'opera di risanamento delle finanze italiane). Domani, per l'appunto, si ricomincia a lavorare. Il Consiglio dei ministri ha come punto unico in agenda il decreto su Roma capitale. Facile immaginare, comunque, che si inizi a fare il punto sulla situazione economica, anche alla luce delle carte che il Mario Monti ministro ad interim dell'economia è andato a spulciare tra i cassetti della scrivania di Quintino Sella, a Via XX Settembre