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Pensioni, contributivo per tutti

Il governo studia la riforma previdenziale: fascia di flessibilità tra 63 e 70 anni. Pronta la riforma del lavoro, aumento Iva?

Giulio Bucchi
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Mario Monti promette mazzate, da leggere come pensioni e lavoro. Dunque, non solo supertassa sulla casa (con l'ombra della patrimoniale sempre incombente). Per le pensioni è pronta una riforma sul modello contributivo: il ministro del Welfare Fornero sta disegnando una "fascia di flessibilità" tra 63 e 70 anni con abolizione dele pensioni di anzianità e relativo aumento dell'età minima a 62 o 63 anni. La fascia di flessibilità sarà accompagnata da disincentivi per chi vuole andare in pensione sotto i 65 anni e bonus per chi, invece, vuole continuare a lavorare oltre quella soglia. Allo studio anche un contributo di solidarietà per chi percepisce pensioni superiori ai 100mila euro netti all'anno, anche se Cgil e Pd vorrebbero escludere i lavoratori con 40 anni di anzianità. La riforma previdenziale farà il paio con una riforma sostanziosa del lavoro: in cantiere la riforma degli ammortizzatori sociali con, in parallelo, la formulazione di un nuovo contratto unico, una revisione (abolizione?) degli ordini professionali, una riforma delle authority per aumentare la concorrenza. Ultimo tassello del progetto montiano: spostare la tassazione dalle imprese ai consumi e alle proprietà, con possibile ulteriore aumento dell'Iva di uno o due punti: nel migliore dei casi, lo Stato guadagnerebbe circa 8 miliardi di euro, anche se il peso sui consumi è tutto da verificare.

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