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Tra Berlusconi e Mario sgarbi e frecciate

L'ex premier non interviene al voto di fiducia. Monti replica a Berlusconi: nessuno dica "stacco la spina", non siamo dei robot

Lucia Esposito
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L'attenzione era puntata su di lui e sull'intervento alla Camera per la fiducia a Monti. Ma Silvio Berlusconi non parla e cede il mircofono ad Angelino Alfano. "Ho riflettuto e preferisco non intervenire oggi in aula. Nella discussione generale parlerà il capogruppo Fabrizio Cicchitto e la dichiarazione di voto la farà il nostro segretario politico Angelino Alfano", dice in un messaggio su Facebbok l'ex premier Silvio Berlusconi.Che cosa c'è dietro questa scelta? E' l'investitura ufficiale del suo delfino, un modo per non rubare la scena ad Alfino. O una scelta strategica in vista della nuova campagna elettorale,a cui Silvio sembra stia dedicando tutte le sue energie. A partire dalla nuova tv proprio al posto dell'esperienza fallimentare dell'emittente del Pd di D'Alema. Una scelta che confererebbe anche quel "sì" a metà dato a Monti con la consapevolezza di avere in mano il pallino e di poter staccare la spina alla prima occasione. Molti l'hanno letto come uno sgarbo a Monti. Staccare la spina - Ma la giornata in Aula è stata caratterizzata da piccole frizioni tra Monti e Berlusconi. Il premier, per esempio, cita una frads di Berluscon e dice: "Vi sarei grato se usaste   espressioni diverse da quella di staccare la spina”, anche perché   “avremmo dei problemi di identità, non siamo un apparecchio   elettrico e poi saremmo forse incerti se siamo un rasoio o un polmone   artificiale”. Ma Berlusconi ha replicato subito dopo ai microfoni di Ballarò: "Io non ho mai detto che staccherò la spina, anche con riferimento a questo Governo. E' una invenzione giornalistica" Ed è stato  una pace armata anche il passaggio sulla durata del governo. Monti precisa che il suo esecutivo durerà "Non un minuto di più del tempo sull'arco del quale questo Parlamento ci accorderà la fiducia. E' mia intenzione proiettare la mia squadra di governo sulla prospettiva da qui alle elezioni. Il nostro compito è quasi impossibile, ma ci riusciremo. Non c'è nessuna predeterminazione della durata più breve rispetto alla fine della legislatura". Un'affermazione che, ancora una volta, è sembrato come una risposta a Silvio che aveva detto, in pratica, di avere il pallino e di essere in grado di far cadere il governo. Il discorso di Cicchitto - "Il Pdl voterà la fiducia al governo Monti, ma chiede che l'esecutivo si confronti in Parlamento con la sua maggioranza parlamentare e non politica sulle misure che intende varare, a cominciare dall'Ici e la patrimoniale, che non devono essere fatte con sciabolate o slogan". Lo dice il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, intervenendo in aula alla Camera.   Cicchitto ha rivendicato "un ruolo di responsabilità" al Pdl, perchè "Berlusconi ha fatto due atti di responsabilità dando le dimissioni e decidendo di dare l'appoggio a questo governo. Senza questo appoggio non staremmo a discutere qui ma a   preparare le elezioni" Ha aggiunto: "Alcune scelte hanno complicato la vita del governo e non l'hanno risolta e su questo si deve aprire una riflessione. Vedremo se questo governo è capace di passare al di sopra anche di interessi che sono presenti al suo interno.   Cicchitto, dopo aver chiesto che non ci siano "sciabolate o slogan su Ici e patrimoniale", ha polemizzato con Emma Marcegaglia, perchè, ha detto, "una parte del mondo imprenditoriale, attraverso la Confindustria ci ha sempre inondato di richieste di assistenzialismo". In Parlamento, ha concluso, "non c'è una maggioranza politica, ma parlamentare. Sperimenteremo questa esperienza assai difficile che avrà il suo corollario nel Parlamento. Ma questo non significa la fine del bipolarismo, noi alle prossime elezioni ci presenteremo come poli alternativi. E' auspicabile che nasca bipolarismo non più di scontro, ma fisiologico e di stampo europeo".

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