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Il governo Monti ci costerà il doppio

I nuovi ministri e sottosegretari avranno emolumenti più alti: costeranno 4,9 milioni l'anno invece che 2,8 milioni dell'esecutivo Berlusconi

Lucia Esposito
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Macchè Pd e Pdl, Mario Monti la sua maggioranza alle Camere ce l'ha già. Basta che garantisca di arrivare alla fine della legislatura, alla primavera 2013, e il Pdp lo voterà convinto regalandogli una maggioranza schiacciante. Il Pdp? Vero, non l'ha eletto nessuno, ma è quello che conta di più: è il Partito della Pagnotta, che nel caso specifico prende anche la forma di Partito della Pensione. Monti infatti garantirà il vitalizio che era a rischio a 350 parlamentari di prima nomina: 248 deputati e 102 senatori. Si fosse andati alle elezioni, nessuno di loro ce l'avrebbe fatta con le nuove regole sui vitalizi in vigore da questa legislatura. Grazie a Monti e tenendo conto di una prospettiva di vita media di 82 anni in Italia, i 350 che avranno il vitalizio minimo di 2.412 euro al mese all'età di 65 anni aumenteranno i costi della politica di 172.216.800 euro. Cifra di una certa consistenza, che realizza già subito l'esatto opposto di quanto promesso da Monti nelle sue dichiarazioni pre-incarico: “taglio di privilegi e costi della politica”. Ma i 350 in sé non sarebbero maggioranza, non si unisse loro un altro gruppone di 264 parlamentari, quelli che furono eletti per la prima volta nel 2006 e poi rieletti nel 2008. Si tratta di altri 177 deputati e 87 senatori, per cui valgono ancora le vecchie regole sui vitalizi. Anche a loro Monti fa un regalo proseguendo la legislatura, consentendo loro uno scatto previdenziale sostanziale che consentirà a tutti di percepire almeno 4.202 euro mensili di vitalizio dall'età di 60 anni. L'aumento di costi della politica in questo caso sarebbe di 292.868.341 euro, che sommati al regalo fatto ai parlamentari di prima nomina porta a 465.085.141 euro l'effetto Monti di aumento dei costi della politica nazionale. Quasi mezzo miliardo di euro, sia pure spalmato su più anni, che è perlomeno effetto assai curioso ottenuto da un governo che dovrebbe fare stringere la cinghia e rimettere a posto i conti dello Stato. Per altro contrariamente a quello che tutti pensano, il costo del governo snello e tecnico che ha in mente Monti sarà molto più elevato di quello del governo uscente guidato da Silvio Berlusconi. Lasciano 23 ministri, 3 viceministri e 38 sottosegretari. I loro stipendi oscillavano fra 40 e 50 mila euro lordi annui. Il costo complessivo annuo era di 2,8 milioni di euro. L'ipotesi di nuovo governo Monti è quella di una squadra di 12 ministri e 25 sottosegretari tutti tecnici. Per una legge dello Stato fatta da Romano Prodi a tutti loro verrà dato uno stipendio più alto, a compensazione della mancata indennità parlamentare: 132 mila euro lordi all'anno. Invece che 2,8 milioni, il governo Monti costerà così quasi il doppio: 4,9 milioni all'anno. di Chris Bonface

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