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E Franceschini lo insulta in aula

Eccovi la 'solidarietà nazionale' dei democratici. Poi il capogruppo festeggia al concerto di Bob Dylan. Di Pietro: insulti e gestacci

Andrea Tempestini
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Si fa un gran paralare di solidarietà nazionale. Si discute di salvare il Paese e per farlo, almeno così sì dice, si vara un governo tecnico. Sostenuto a gran voce dal Partito Democratico. Però, il capogruppo Pd, Dario Franceschini, per siglare la tregua cosa fa? Insulta Silvio Berlusconi. Nel corso delle dichiarazioni di voto alla Camera prima della definitiva approvazione del ddl stabilità, il capogruppo ha tuonato: "Ormai entriamo in un tempo nuovo, Berlusconi è stato lo spartiacque, ha fatto il bipolarismo e poi lo ha inquinato: adesso quella stagione è finita. E noi siamo chiamati a ricostruire sulle macerie". Poi aggiunge, per marcare subito le distanze: "Ognuno se vorrà potrà stare dentro questa fase, sapendo che siamo e torneremo ad essere avversari". E ancora, in nome della solidarietà nazionale, il buon Franceschini annuncia che per la "sera in cui si libera l'Italia" per festeggiare andrà "al concerto di Bob Dylan". Poi c'è Antonio Di Pietro, che si lascia andare al gesto dell'ombrello e si fa beccare mentre improvvisa davanti a Palazzo Chigi un comizietto in pieno stile Piazzale Loreto. E poi Bersani, che annuncia su Twitter che andrà "a smacchiarsi la coda", parafrasando la sua imitazione di Maurizio Crozza.

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