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Pdl, senza Silvio è già nel caos su tessere e primarie

In caso di elezioni anticipate, il partito non sarebbe pronto a organizzare un congresso per le primarie: troppe adesioni da smaltire

Lucia Esposito
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Silvio Berlusconi ha annunciato le dimissioni e il Pdl è già allo sbando o comunque emergono difficoltà interne al partito soprattutto rispetto alla questione congressi e, quindi, alle primare. Al netto dei malpancisti, dei ribelli, degli incerti, il partito sembra già soffrire per l'annunciato addio del premier. Il punto è proprio questo: il premier vuole il voto prima possibile, all'inizio del prossimo anno. Ma questo si scontra con difficoltà tecniche oggettive: a Roma sono arrivare un milione di adesioni al partito e non ci sarebbero i tempi per smaltirle tutte per organizzare un congresso, fare le primarie. Le preferenze dei tesserati verrebbero espresse troppo tardi rispetto ai tempi della campagna elettoriale.  Tuttavia, da Milano Roberto Formigoni chiede un congresso del partito prima possibile. Secondo quanto riporta il sito Affari italiani, i l sottosegretario Mario Mantovani, fedelissimo del premier e attuale coordinatore regionale lombardo, ha insistito perché venissero smaltite le schede e si caricassero dati. "I moduli sono scritti a mano, non c'è lettore ottico che tenga, qui vanno passate a mano migliaia e migliaia di tessere" gli hanno risposto. E sempre Affaritaliani ha interpellato il capogruppo Pdl a Milano, il ciellino Carlo Masseroli (fedelissimo di Lupi e di Formigoni) che ha detto: "Abbiamo chiesto alla gente adesione su un'ipotesi politica alla quale noi crediamo. Queste persone hanno risposto in gran quantità, anche più di quanto ci aspettavamo. Sono le stesse persone alle quali chiederemo di sostenerci nella campagna elettorale prossima futura. Noi ci rendiamo conto che la situazione è precipitata e questo potrebbe determinare un'impossibilità di andare a congresso, però prima bisogna sforzarsi allo spasimo per farli. Anche perché diventano ancor più rilevanti in una fase elettorale, diventerebbero un richiamo in vista del voto".

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