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Brambilla: tradire Berlusconi è come tradire la Patria

Il ministro del Turismo attacca chi lascia il Pdl. Ma chi chiede di allargare la maggioranza all'Udc per fare le riforme resterà con noi

Lucia Esposito
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Ministro Brambilla, allora, Berlusconi deve restare? «Guardi il Presidente ha vinto il vero referendum nel 2008 quando hanno votato tutti gli italiani e poi mi sembra che ancora oggi i vostri lettori non abbiano dubbi. Io sto con loro: deve restare perché è l'unico leader  legittimato a gestire la crisi e anche l'unico ad averne le capacità». Certo. Però sembra che nel Pdl non tutti la pensino allo stesso modo. Ci sono malpancisti, frondisti, transfughi… «Ecco appunto. Bisogna scindere…». In che senso? «Nel senso che non possiamo mettere tutti sullo stesso piano. Chi ha lasciato il Pdl per andare nell'Udc dovrebbe sapere che i traditori sia nel teatro che nella storia non raccolgono molti consensi, soprattutto se tradiscono il Paese». E chi vi chiede di allargare la maggioranza all'Udc per fare le riforme? «I colleghi che hanno scritto una lettera per porre un problema non hanno chiesto nessun passo indietro al premier. Vogliono delle iniziative che Berlusconi ha ben chiaro come realizzare. E sono certa che tutti loro resteranno al nostro fianco». Il problema è che Casini pone una pregiudiziale: «Via Silvio». «Sì, è una pregiudiziale solo sulla persona. I nostri sono contenuti concordati con l'Ue e gli organismi internazionali. E i suoi?». La maggioranza però resta appesa a un filo. E se si andasse ad elezioni anticipate? I sondaggi non sono molto positivi… «La nostra priorità è portare fino in fondo il mandato. Le elezioni non ci spaventano affatto, ci spaventa invece il governo delle larghe intese non legittimato dal voto popolare dove si mettono a capo persone che poi non renderanno conto delle loro scelte». Potrebbero aiutarvi i radicali… «Bisogna dargli atto che sono stati un grande movimento. Del resto molti dei provvedimenti che abbiamo preso e ci apprestiamo a prendere sono obiettivi decennali delle loro battaglie...». di Tobia De Stefano

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