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Ecco i berluscones che si ribellano

Due deputati del Pdl passano con l'Udc, i movimenti di neocentristi, sudisti e indecisi: chi può tradire Berlusconi

Giulio Bucchi
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Due ribelli, Ida D'Ippolito e Alessio Bonciani, hanno lasciato il Pdl per l'Udc. La maggioranza così scende alla Camera da 316 a 314. Numeri da brivido che potrebbero però calare nelle prossime ore. E la colpa non è di Responsabili o leghisti, ma dei frondisti Berluscones. Un maldipancia sempre più diffuso che, secondo i pessimisti, rischia di abbassare la soglia alla cifra choc di 308 o forse meno. Frutto della delusione, come riferiscono i 6 firmatari della ormai famosa lettera al Cav (Antonione, Stracquadanio, Pittelli, Bertolini, Destro e Gava),alcuni dei quali però non sono più affidabili al 100% da almeno un mesetto. Ci sono poi altri movimenti piuttosto complessi: gli ex finiani Ronchi, Urso e Scalia stanno pensando ad un proprio gruppo di sostegno a Berlusconi. Il premier nel frattempo si deve guardare ai neocentristi del suo partito, sempre più attratti da Pier Ferdinando Casini e sulla strada di D'Ippolito e Bonciani. Malumori crescenti tra le fila dei cosiddetti "sudisti". In questo caso bisogna guardare tra i responsabili, con Iannacone (ex Mpa), Porfidia (ex Idv) e Belcastro (sottosegretario all'Ambiente) che prima giurano fedeltà al governo poi, in maniera inquietante, pensano alla creazione di un gruppo autonomo, "Lega Sud-Ausonia". C'è infine il manipolo degli indecisi, quelli che già lo scorso 14 ottobre si astennero dal votare la fiducia: Santo Versace, Calogero Mannino e Luciano Sardelli. Proprio Sardelli avrebbe preparato un'altra lettera, da far firmare anche a Scotti e Milo. Serve un pallottoliere, e forse pure una buona dose di mastice.

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