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I pm cancellano i ministeri al Nord. Calderoli: "Non chiuderanno"

Il tribunale di Roma annulla gli effetti dei decreti che istituivano le sedi periferiche: uno smacco per la Lega Nord

Andrea Tempestini
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I pm si mettono di traverso anche ai ministeri di Monza, cancellati dal tribunale di Roma che ha annullato gli effetti dei decreti con i quali erano state istituite le sedi periferiche dei dicasteri nella Villa Reale di Monza. Le sedi decentrate furono il frutto di una battaglia cavalcata e vinta dalla Lega Nord la scorsa estate: il colpo di spugna della toga Anna Baroncini spazza via tutto per "condotta antisindacale". La battaglia - Il ricorso contro i ministeri monzesi era stato avanzato dai sindacati della presidenza del Consiglio che avevano appreso "dell'istituzione delle sedi a Monza dai giornali e dai telegiornali - spiega Alfredo Marcì, il presidente del Consiglio direttivo del Sipre, il Sindacato indipendente della Presidenza del Consiglio dei ministri -. La decisione era stata adottata e portata avanti senza coinvolgere le organizzazioni sindacali o attivando, come previsto dalla legge, informazione preventiva e concertazione prima di procedere all'inaugurazione" dei dicasteri. "Chiusura delle sedi periferiche" - Un decreto del giudice del lavoro, depositato nella mattinata di mercoledì 19 ottobre, annulla gli effetti del provvedimento e stabilisce la chiusura, continua Macrì, "delle sedi periferiche affidate ai ministri Bossi e Calderoli": si trattava rispettivamente di "un dipartimento e una struttura di missione". Ma non è tutto, perché il decreto condanna anche la presidenza del Consiglio a pagare un terzo delle spese legali sostenute nel ricorso. "Pronti al giudice amministrativo" - "Di fatto le sedi periferiche cessano di essere strutture della presidenza del Consiglio. Noi - puntualizza Macrì - ci eravamo spinti più in là, chiedendo l'annullamento dei decreti istitutivi. Ma questo tipo di decisione è stato rinviato al giudice amministrativo. Tuttavia la sentenza depositata oggi ci dà ragione e rende inagibili le sedi di Monza. Se decideranno di ignorare questa pronuncia e continueranno ad avvalersene - intima Macrì - noi siamo pronti a ricorrere anche al giudice amministrativo. Siamo stufi di regole che vengono puntualmente disattese". La replica di Calderoli  - "Le sedi dei ministeri a Monza restano dove sono, aperte e operative. Valuteremo, dopo averlo letto, il pronunciamento del giudice del lavoro e se vi sono degli aspetti sindacali da affrontare li affronteremo e li risolveremo, ma le sedi di Monza dei ministeri restano aperte e continueranno ad operare". Secca e decisa la replica di Roberto Calderoli per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord .

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