Governo subito al lavoro: giro di nomine e Legge di stabilità
Dopo la fiducia Polidori e Misti nominati viceministri. Incardinato il nuovo bilancio dello Stato, dl sviluppo entro la prossima settimana
Subito dopo aver incassato una fiducia al cardiopalma il governo si mette al lavoro. Sul tavolo del Consiglio dei Ministri iniziato poco dopo le 15.40 c'erano il nuovo ddl sul rendiconto generale del bilancio dello Stato per il 2010 (la cui bocciatura dell'articolo 1 ha scatenato le ultime vicende parlamentari), la legge di stabilità e il bilancio di previsione per il triennio 2012-2014. Il nuovo rendiconto è stato incardinato, mentre la legge di stabilità è stata varata dall'esecutivo. Inoltre, nel CdM, c'è stato un giro di nomine: il sottosegretario allo Sviluppo economico, Catia Polidori, e il sottosegretario alle Infrastrutture, Aurelio Misti, sono stati nominati viceministri, mentre per Giuseppe Galati è stata trovata una poltrona da sottosegretario. La riunione del CdM si è conclusa alle 17. Berlusconi: "Tagli dolorosi" - Ma pur dopo la fiducia, le tensioni all'interno della maggioranza non sono terminate. E non si intende soltanto il nuovo ruggito di Umberto Bossi (che ha spiegato: "Si va a votare quando lo decido io"), ma le frizioni sono relative proprio alla legge di stabilità, dove è acceso il confronto tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Il premier ha spiegato: "Ripartiamo con la finanziaria e saranno previsti tagli dolorosi sugli investimenti ai ministeri. Mi auguro, sono sicuro anzi, che arriveremo a decisioni di buon senso e che saranno ascoltate da tutti". Il messaggio del Cavaliere è preciso, e si rivolge a quei ministri che non nascondono la loro vis polemica. Tra questi il titolare del dicastero dello Sviluppo, Paolo Romani, infastidito per la scelta di dirottare i fondi che verranno incassati dalla banda larga; inoltre Stefania Prestigiacomo, che dovrà fronteggiare i tagli previsti al ministero dell'Ambiente. "Scelte imposte dalla Bce" - Berlusconi ha spiegato come la sforbiciata ai ministeri, al pari dell'aumento dell'Iva, altro non sono che scelte caldeggiate fortemente dalla Banca centrale europea, una sorta di condizione sine qua non sarebbero proseguiti gli acquisti di titoli di Stato da parte dell'Eurotower. "E' chiaro che quando si dice di intervenire sul debito, come ha fatto la lettera della Bce - ha sottolineato il Cavaliere -, ci sono due direzioni da seguire: aumentare le imposte e tagliare le spese. Noi abbiamo da un lato aumentato l'Iva, dall'altro tagliato le spese sui ministeri". E poi, sulla protesta della ministra Prestigiacomo che ha minacciato di non votare la Legge di stabilità, il premier ha sottolineato come "ognuno tenta di difendere il suo bilancio". Al momento, però, le posizioni tra governo e ministero dell'Ambiente restano distanti. La carezza a Tremonti - Per quel che riguarda il rapporto col titolare di via XX Settembre, Berlusconi ha spiegato che "Tremonti è giustamente preoccupato, come è suo dovere esserlo, del bilancio dello Stato, ma è grazie alla sua politica se abbiamo i conti del Bilancio in ordine. Anzi - ha aggiunto -, abbiamo un deficit inferiore ad altri importanti Paesi europei come la Francia e l'Inghilterra". Sul pacchetto Sviluppo ha voluto dire la sua anche il ministro degli Esteri Franco Frattini. Dopo averne auspicato l'apporvazione, ha aggiunto che "ci vuole un po' di sostanza. E' chiaro - ha rilevato il titolare della Farnesina - che questa maggioranza deve muoversi con rapidità sul pacchetto sviluppo. Mi auguro che la settimana prossima sia approvato come previsto, un pacchetto per lo sviluppo serio che non può essere a costo zero - ha rimarcato contrapponendosi alla linea tremontiana -, perché evidentemente senza la necessaria copertura che bisognerà trovare, sarebbe soltanto una norma e un pacchetto di procedure. Ci vuole anche un po' di sostanza". "A punto entro settimana prossima" - Berlusconi ha poi annunciato che il decreto sviluppo sarà messo definitivamente a punto, con ogni probabilità, entro la prossima settimana: "Ci stiamo lavorando. Dopodichè trasferirò la mia sede principale di lavoro in Parlamento, perché il governo avrà fatto tutte le riforme". Per quel che riguarda il contenuto della Finanziaria, la legge prevede il taglio pari a due milioni di euro per le spese di vitto del personale fuori sede dell'arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza impiegato nel servizio di ordine pubblico. Viene prevista anche una riduzione della spesa per la retribuzione del personale volontario del corpo nazionale dei vigili del fuoco.