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Scajola: "Sì a fiducia ma discontinuità"

Dopo un colloquio di due ore con il Premier, Scajola ha promesso il voto alla fiducia ma continua a chidere "un cambio di passo".

Carlotta Addante
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Dopo quasi due ore di colloquio tra il Premier Belusconi e l'ex ministro Claudio Scajola a Palazzo Grazioli, quest'ultimo ha garantito il suo voto alla Camera per venerdì ribadendo però che il partito ha bisogno di un cambiamento forte (magari con una poltrona allo stesso Scajola). La Fronda - "La fiducia non è mai stata messa in discussione, si tratta di porre le condizioni politiche per una scossa, altrimenti sarà troppo tardi", ha rivelato un fedelissimo di Scajola. Intanto gli scajoliani stanno lavorando ad un documento anche con il contributo di Beppe Pisanu che potrebbe venir fuori dopo il voto di fiducia di venerdì, ma non ora. Dal Pdl restano invece scettici sul possibile decollo della Fronda, perchè l'ex ministro dello Sviluppo economico non avrebbe i numeri. Correnti - Ad ogni modo, anche all'interno di questa corrente ci sarebbero due visioni del futuro: chi vorrebbe un Berlusconi bis e chi, invece, insiste per un passo indietro del Cavaliereper un esecutivo di transizione con a capo Gianni Letta. Entrambe le soluzioni auspicherebbero l'allargamento della maggioranza al Terzo polo, Casini in testa, e al Pd. Scajola si collocherebbe in quella corrente di pensiero che vorrebbe "un cambio di passo" ma sempre con Berlusconi a fare il timoniere. 

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