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Gasparri: "Pensiamo prima all'economia, poi al partito"

Il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama detta l'agenda per i prossimi mesi. Obbiettivo principale: lo sviluppo del Paese

Costanza Signorelli
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Priorità all'economia. E poi rafforzare il rilancio del partito iniziato con la nomina di Angelino Alfano alla segreteria. Maurizio Gasparri, capogruppo del Popolo della libertà a Palazzo Madama, con un occhio alla fine della legislatura detta l'agenda per i prossimi mesi. In cima alla lista, il presidente dei senatori pidiellini mette le ricette economiche: «Salvaguardati i conti pubblici, adesso deve toccare ai provvedimenti per lo sviluppo». Certo, la riforma fiscale è un punto fermo del programma di governo, «ma bisogna fare i conti con la realtà, ovvero con la presenza delle risorse necessarie». Così adesso che «siamo nel bel mezzo di una crisi economica mondiale, dal punto di vista programmatico è bene concentrarsi sulla situazione economica». Il primo passo, spiega Gasparri, è stato compiuto mettendo «in sicurezza i conti pubblici». Lo step successivo riguarderà le «misure per stimolare la crescita». Senza dimenticare il fronte interno, ovvero il rafforzamento di un partito alle prese con una delicata transizione iniziata con la promozione di Alfano alla segreteria. «Dobbiamo tenere unito e coeso il partito e dare continuità alla coalizione di centrodestra», osserva Gasparri. «Non vorrei sembrare banale, ma prima rafforziamo il mezzo di trasporto, poi decidiamo dove andare. È inutile discutere di una meta se non abbiamo né l'automobile né il treno per raggiungerla». Quindi un messaggio ai tanti che, anche all'interno del partito, profetizzano un avvenire fosco dopo l'eventuale uscita di scena di Silvio Berlusconi: «Dobbiamo evitare la sindrome dell'8 settembre: il Popolo della libertà c'è e ci sarà. Questa fase di transizione è stata prevista e promossa dallo stesso presidente del Consiglio».  di Tommaso Montesano

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