Non tira una buona aria in Sardegna per Alessandra Todde. Lasciando da parte il discorso sulla decadenza, la nomina dei commissari delle aziende sanitarie sarde senza l'approvazione da parte del Pd sta creando non pochi problemi all'interno delle maggioranza. Al punto che si comincia a pronunciare la parole crisi. Insomma, la fuga in avanti della Todde non è piaciuta a nessuno tra i dem e così il segretario del Pd e presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, a margine delle celebrazioni di Sa Die torna sull’argomento caldo delle nomine dei nuovi commissari: "Non è aperta nessuna crisi, questo è chiaro, ma credo che sia necessario rispettare le posizioni di tutti i partiti e movimenti che compongono questa giunta, ieri, oggi e domani. Sicuri che questo ci permetta di arrivare alle soluzioni migliori. Ma credo che questo sia l’obiettivo comune, sia della presidenza che di tutta la coalizione".
Nonostante i tentativi sia del Pd che della governatrice di minimizzare la crisi, non mancano le preoccupazioni all’interno degli altri partiti che compongono la maggioranza, mentre dalla minoranza arrivano i primi attacchi. "Un’umiliazione dietro l’altra per il Pd in Sardegna - scrive sui social Emanuele Cera di Fratelli d’Italia - Prima il capolavoro: candidare la grillina Todde alle elezioni regionali. Poi l’ennesimo capolavoro: ricandidare Zedda a Cagliari solo per elemosinare il sostegno dei Progressisti, che avevano già scelto di appoggiare Soru. E come se non bastasse, ieri l’ennesima sceneggiata con la nomina dei commissari delle Asl. Complimenti davvero: il Pd, che sulla carta doveva essere il primo partito e guidare il famoso 'campo largo', è stato ridotto a spettatore, messo all’angolo dai partitini e soprattutto dai Cinque Stelle, sempre pronti a occupare ogni poltrona disponibile. Fame di potere senza alcun freno, zero capacità amministrativa, coerenza evaporata da tempo. Una vergogna senza fine".
Alessandra Todde, perché il 22 maggio può essere il giorno della fine
"La Giunta attenderà l'esito definitivo dell'autorità giudiziaria per potersi esprimere"...Duro anche l’ex presidente del Consiglio regionale ed esponente leghista Michele Pais: "L’unico obiettivo della riforma sanitaria targata Todde-Bartolazzi si è compiuto: cambiare i vertici delle Asl con propri nomi. Nessun obiettivo sanitario, nessuna riorganizzazione. Solo occupazione di potere".