Fratoianni e Bonelli, diluvio di sfottò per questa foto

I leader di Avs in partenza: "Per la libertà del popolo palestinese servono atti concreti". Pare che il duo sarà decisivo per la pace...
di Alessandro Gonzatolunedì 28 aprile 2025
Fratoianni e Bonelli, diluvio di sfottò per questa foto
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Il grosso della comitiva s’immortala in un selfie alle 16 ora locale, le 15 in Italia. Fuori la temperatura è ottima, 25 gradi e un venticello ristoratore. Il capo gita è Nicola Fratoianni, il quale posa accanto a Peppe De Cristofaro, anche lui di Alleanza Verdi Sinistra ma al Senato De Cristofaro è presidente del Gruppo Misto, ché Avs non ha abbastanza onorevoli per una propria rappresentanza. De Cristofaro alla vigilia del 25 aprile non era in aula per omaggiare la Resistenza, così come numerosi colleghi che gridano al ritorno delle camicie nere, e però ieri è atterrato entusiasta a Tel Aviv: «Crediamo che non basti leggere i rapporti o ascoltare i racconti. Bisogna vedere coi propri occhi cosa significa vivere sotto occupazione militare».

Bravo Peppe! Immaginiamo che gli eroici esponenti di Avs alloggino nelle stesse condizioni dei civili e dunque ci stringiamo in un simbolico abbraccio. «Nelle prossime ore», fa sapere la delegazione, «arriverà anche il collega Angelo Bonelli», dettaglio non da poco. Corre voce che l’ambientalista che per l’ambiente ha ottenuto meno di Landini per gli iscritti alla Cgil possa risultare decisivo per l’esito del conflitto tra Hamas e Israele. “La pace di Bonelli”, titola Al-Quds, il maggiore quotidiano diffuso nei territori palestinesi: sulla traduzione però potremmo esserci sbagliati. Haaretz, giornale israeliano orientato a sinistra, in prima pagina dovrebbe aver scritto “Tifiamo per l’uomo che raccoglie i sassi dell’Adige”, anche se non ci crediamo fino in fondo, al titolo, mica ai sassi.

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La notizia della missione di Alleanza Verdi Sinistra ha catalizzato l’attenzione della stampa mondiale, e d’altronde non poteva essere diversamente. Notizie non ancora confermate – e però la fonte è solitamente attendibile – accreditano Bonelli come inviato speciale di Trump in Medio Oriente: Donald, dato che considera l’uomo dell’Adige risorsa fondamentale in politica estera, gli avrebbe perdonato l’applicazione con cui assieme al sodale Fratoianni voleva segnalare e boicottare i prodotti americani per via dei dazi. L’applicazione è stata subito rifiutata da Google, e forse è anche per questo che Trump ha perdonato la marachella.

Torniamo a Fratoianni: «Occhi e cuore in Palestina», twitta il capo di Sinistra Italiana. «Perla libertà del popolo palestinese servono atti concreti da parte dell’Italia e dell’Unione europea. Per questo siamo appena atterrati a Tel Aviv». E certo, serve concretezza, urgono risolutori, e ad Avs stavolta va riconosciuto di avere le idee chiare, non come a metà marzo quando la pattuglia dei suoi europarlamentari ha sbagliato a votare sul Piano di riarmo. «Scusateci», aveva spiegato Cristina Guarda, «siamo andati a ricontrollare la votazione e abbiamo sbagliato tutti e tre a votare. Mi sono anche consultata con gli altri», era andati avanti, «e andremo a modificare le nostre dichiarazioni di voto. A me era proprio sfuggita». In effetti per 15mila euro al mese che diventano 17mila con la diaria non è che si possa pretendere che gli onorevoli schiaccino il pulsante giusto. Gli altri due eurodeputati – sarebbe ingiusto nei loro confronti non darne conto – sono Benedetta Scuderie Ignazio Marino, l’ex sindaco di Roma, “Il marziano”, lo chiamavano.

Il deputato Marco Grimaldi invece, altro partecipante al viaggio in Medio Oriente, è l’uomo della via Gluck: quando Bonelli s’è messo a cantarla alla Camera per denunciare la speculazione edilizia il Grimaldi s’è scapicollato per raggiungere lo scranno così da entrare nell’inquadratura. Il “verde” Grimaldi, pasdaran del Green Deal e dell’elettrico che piace alla gente che piace, all’ambiente ci tiene davvero, tanto che nella dichiarazione consegnata a Montecitorio ha dichiarato una Fiat 1.600 a benzina.
A Gaza attendevano trepidanti anche Ilaria Salis, ennesima eccellenza di Avs, assieme ad Aboubakar Soumahoro che però non ne fa più parte. C’è delusione, certo. Ma tanto ci pensa Bonelli, l’uomo della concretezza.