Prima l’Argentina, la terra del Papa, poi l’Italia perché Francesco era il vescovo di Roma. A seguire i Reali e gli altri capi di Stato e di governo secondo una disposizione che avrebbe dovuto seguire l’alfabeto francese. In realtà non è andata così e lo dimostra Donald Trump in prima fila con accanto la moglie Melania: lui spiccava nel suo completo blu navy, per lei il giorno del funerale del Papa è coinciso con il 55esimo compleanno.
Anche a Volodymyr Zelensky e consorte Olena è stato riservato un posto davanti «infrangendo il protocollo», ha scritto il britannico Telegraph, del resto l’occasione era troppo importante per essere imbrigliata in un cerimoniale che non ammettesse deroghe. Il leader ucraino era seduto a undici seggi di distanza dal presidente Usa e stavolta niente mimetica, ma un completo nero senza cravatta. In prima fila anche re Felipe VI di Spagna insieme alla regina Letizia con il capo coperto da un velo nero di pizzo, al pari di Melania Trump, Jill Biden, Silvia di Svezia, della principessa Charlene di Monaco, di Laura Mattarella e di quasi tutte le first lady presenti. La ministra della Cultura russa, Olga Borisovna Ljubimova, era l'inviata di Vladimir Putin
La politica in nero, il rosso porpora dei cardinali, il bianco delle rose e dei marmi di San Pietro e sopra l’azzurro del cielo di Roma. Nulla è stato lasciato al caso nella giornata dell’addio al Pontefice salutato dai grandi del mondo, ma anche dagli «ultimi». Sul sagrato della Basilica è schierata la geografia del potere, con presidenti, capi di Stato, autorità spirituali e laiche (non poteva mancare il rabbino capo Riccardo Di Segni), mentre al di là delle transenne c’è la folla dei fedeli.
In prima fila si ritrovano vicini due ex premier come Mario Draghi e Giuseppe Conte (una specie di miracolo che solo Bergoglio poteva compiere), ed ex presidenti della Camera con storie politiche opposte come Pierferdinando Casini e Fausto Bertinotti, che saluta l’ex ministro Giulio Tremonti, poi strizza le guance a Luca Casarini, sotto gli occhi divertiti di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana. Il verde Angelo Bonelli non poteva mancare ed è stato avvistato anche l’ex deputato di Avs, Aboubakar Soumahoro. Folta la delegazione della Lega, con il leader Matteo Salvini, le deputate Simonetta Matone e Giorgia Latini, il collega Jacopo Morrone che si fanno un selfie prima della messa. C’è anche l’altro vicepremier Antonio Tajani con una truppa di Forza Italia e il governo è quasi al completo con i ministri Bernini, Giuli, Lollobrigida, Giorgetti, Urso, Valditara e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Di Fdi si nota Giovanni Donzelli, mentre sul fronte delle opposizioni c’è la segretaria Pd Elly Schlein, Elena Bonetti di Azione e perfino il radicale Riccardo Magi. Il leader di Italia viva Matteo Renzi, in quanto ex premier, ha una posizione d’onore, come Paolo Gentiloni. Idem i presidenti di Camera e Senato, Fontana e La Russa. Tra i predecessori di Montecitorio, arriva trafelata Laura Boldrini, presente anche Luciano Violante.
In piazza, con bimbi in braccio, c’è Julian Assange, fondatore di Wikileaks. «Ora che mio marito è libero, siamo venuti a Roma per esprimere gratitudine per il sostegno del Papa durante la persecuzione», dice la moglie Stella. E ad accogliere il feretro del Santo Padre, c’è pure Regina Tana, transgender. «Da Francesco aperture rivoluzionarie sulla comunità Lgbtq+. Sono qui per dirgli grazie».