Come sono simpatici questi compagni. Cabarettisti nati che non vedono l’ora di cavalcare la manifestazione del momento, dalla parata del 25 aprile fino a quella del gay pride, per dare sfoggio delle loro doti umoristiche. E ormai si sa, più si avvicina l’evento in questione, più i social vengono invasi dalle perle di cotanti simpaticoni o sedicenti tali. Il feticcio di quest’anno è la tanto discussa “sobrietà” invocata dal governo per le celebrazioni. Ecco quindi che la sempreverde vignetta che ritrae il duce appeso non può proprio mancare. Ma questa volta c’è un elemento in più: il dittatore, e quanti sono accorsi per vederlo a testa in giù, sono vestiti di tutto punto per rendere il più “sobria” possibile la rappresentazione.
Su un altro tipo di sobrietà si sono voluti buttare invece Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, e il giornalista Luca Bottura. Entrambi hanno voluto scandire la loro giornata all’insegna della resistenza con un bicchiere di vino in bella vista. E chissà che l’idea di cimentarsi con l’intelligenza artificiale sia balenata nella testa di Bottura proprio mentre si stava gustando il suo calice, magari accompagnato da una bella spaghettata (ovviamente antifascista). Scorrendo il suo profilo X infatti, subito dopo il primo piano con il bicchiere di rosso, ci si imbatte in un video di Giorgia Meloni generato dall’IA.
Neanche a dirlo, il discorso creato dallo spin doctor Bottura ha tentato di addossare a Fratelli d’Italia l’ormai mitologica “matrice fascista” e costretto il premier a un mea culpa fuori dalla storia. Dulcis in fundo, nell’improbabile “diario di Giorgia” montato dal giornalista-partigiano, ecco l’annuncio dell’apertura di FdI a una fantomatica nuova destra moderna, con annessa cancellazione della fiamma dal simbolo. Insomma, questioni serie che tolgono il sonno giusto a Bottura e qualche compagno. Sicuramente non agli italiani, specie ad un certo 30%... Ma saranno fascisti pure loro.