La figura di Papa Francesco non deve essere utilizzata per scopi politici, dicevano i benpensanti di sinistra che accusavano Giorgia Meloni di aver pensato a un tornaconto politico. Ma passeggiando per le nostre città durante le manifestazioni del 25 aprile, è facile accorgersi come il defunto pontefice sia diventato la nuova immagine simbolo dei pro-Pal. "Meloni, Fassino, Cuperlo, Violante voi calpestate le sue parole su Gaza, armi, guerre, migrantì". È lo slogan che campeggia, su un cartello con la foto del Santo Padre argentino, alzato dai manifestanti, nei pressi di Ponte Spizzichino su via Ostiense, a Roma. Un altro striscione reca la frase: "Resistenza e Liberazione sono fiori che non muoiono, 25 aprile sempre. Se non sei con la Palestina non hai capito cos’è il 25 aprile".
"Ci siamo ripresi la piazza della Resistenza, una vittoria". Con questi slogan, sulle note di 'Bella ciao', tra i fumogeni dei colori della bandiera palestinese, si è sciolto il corteo dei palestinesi, nella giornata della liberazione. all'altezza di Ponte Spizzichino. Molti i riferimenti al defunto Pontefice. E contro il governo. A spiccare è la foto di Papa Francesco sorridente. Tra gli altri manifesti, molti riferimenti alle parole utilizzate dal governo per la celebrazione di oggi. E cori contro i sionisti. "la sobrietà lasciamola ai fasci", il cartello tenuto tra le mani da una ragazza.
E ancora: "unico fascista buono è un fascista morto". Tra la folla anche una donna, un'infermiera tra i sanitari per Gaza Roma, con in braccio un neonato di Gaza di cartapesta, dipinto di rosso sangue, rappresentando così una piccola vittima di Gaza.