“Israele assassina Palestina libera. Dal fiume al Mare”. Con questo urlo, è partito il presidio dei manifestanti palestinesi a Porta San Paolo a Roma. Dall'altro lato della piazza la Comunità ebraica per la deposizione della corona per i caduti, per commemorare la Liberazione dal nazifascismo. L'area è blindata da decine di camionette dai reparti mobili della polizia, con agenti in tenuta antisommossa. Verranno deposte le corone d'alloro per i caduti. In apertura lo striscione “25 aprile, antifascisti sempre”. Presenti le autorità della Comunità ebraica, con Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, il rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente della Cer Victor Fadlun. Dall'altro lato della piazza, blindata dalle forze dell'ordine, il presidio di oltre 300 persone di Pro Pal, che urlano "assassini".
Presenti anche i mezzi speciali, ovvero gli idranti. "Il 25 aprile non si svende. Porta San Paolo è dei partigiani, non dei complici del genocidio", con queste parole l'Unione Democratica arabo palestinese (Udap), il Movimento studenti palestinesi, l'Associazione dei palestinesi in Italia e i Giovani Palestinesi di Roma, hanno chiamato a raccolta per il giorno della Liberazione, dando appuntamento alle ore 8 a Porta San Paolo. "A 80 anni esatti dalla Liberazione dal nazifascismo, oggi più che mai è urgente costruire una nuova Resistenza. Essere antifascisti, oggi, significa essere anche antisionisti", affermano. Insomma, tutto davvero "sobrio".