"Quanto riportato stamani da alcuni quotidiani italiani è totalmente destituito di fondamento perché il presidente russo Vladimir Putin, nei cui confronti vi è una richiesta della Corte penale internazionale, non è mai transitato in territorio italiano né mai si è avuta notizia che fosse in procinto di farvi ingresso": il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, lo ha spiegato in una nota, rispondendo alle polemica sollevata da alcuni giornali, secondo cui il suo dicastero non avrebbe inoltrato il provvedimento della Corte penale internazionale (il mandato di cattura nei confronti del presidente russo, ndr) alla Procura generale per renderlo esecutivo. A tal proposito il Guardasigilli ha precisato: "La presenza della persona o il suo imminente ingresso nel territorio dello Stato sono condizioni essenziali per i provvedimenti conseguenti". Una polemica inutile, insomma.
La questione è nata dalla possibile presenza di Putin ai funerali di Papa Francesco sabato 26 aprile a Roma. Anche se da Mosca hanno subito fatto sapere che non sarà lo zar a rappresentare la Russia in quell'occasione, ma la ministra della Cultura Olga Lyubimova. Alla base della decisione del capo del Cremlino ci sarebbe stato proprio il rischio di essere arrestato all’arrivo a Roma, sulla base del mandato di cattura emesso a suo carico dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità commessi in Ucraina dopo l’invasione.