Anche nel lutto sanno solo evocare il Duce

Era difficile. Quasi impossibile. Eppure la sinistra ce l’ha fatta: ha accusato il governo di essere fascista pure in occasione della morte del Papa
di Alberto Busaccamercoledì 23 aprile 2025
Anche nel lutto sanno solo evocare il Duce
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Era difficile. Quasi impossibile. Eppure la sinistra ce l’ha fatta: ha accusato il governo di essere fascista pure in occasione della morte del Papa. Bisogna riconoscerlo, ci vuole costanza, impegno e un pizzico di fantasia. Poi tutto è possibile... Il caso (che in realtà non esiste) nasce intorno ai cinque giorni di lutto nazionale per il decesso di Francesco, da subito fino a sabato 26, giorno dei funerali in piazza San Pietro. In mezzo, ovviamente, c’è anche il 25 aprile, che quest’anno significa l’ottantesimo anniversario della Liberazione. E quindi che si fa? Si sospendono le celebrazioni? Il governo non ci pensa nemmeno. E Nello Musumeci, ministro della Protezione civile, si limita a una raccomandazione: «Tutte le cerimonie sono consentite, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno».

Basta. Cosa succede a questo punto? Semplice: la parola «sobrietà» fa scattare la sinistra, che ne approfitta per montare l’ennesima incomprensibile polemica. Nicola Fratoianni, leader di Avs: «Anche stavolta un’allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi. Non trovo altra giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 Aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni. Sono trascorsi 80 anni dal momento in cui i partigiani insieme alle forze alleate hanno sconfitto i fascisti e cacciato i traditori della Patria, ma evidentemente qualcuno fa ancora fatica a farci i conti». Boh. Rincara la dose Angelo Bonelli, socio di Fratoianni: «Sobrietà? Musumeci rilascia dichiarazioni assurde: il 25 aprile non è una festa in discoteca o un happy hour, ma il giorno in cui si ricorda la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, grazie alla Resistenza che ci ha poi condotti alla democrazia».

Non si capisce, a dire il vero, quando Musumeci avrebbe sminuito il ruolo della Resistenza, ma andiamo avanti... Riccardo Magi, segretario di Più Europa: «Il ministro Musumeci chiede che le manifestazioni del 25 aprile avvengano con sobrietà per rispetto di Papa Francesco. D’altronde Meloni ha mostrato talmente tanta sobrietà che ha deciso di organizzare un viaggio in Uzbekistan invece che celebrare la Resistenza». E Ilaria Salis, ancora di Avs: «Che i post-fascisti si permettano di invitare alla sobrietà per il 25 aprile, in nome del rispetto per un Papa che fino a ieri avversavano in quanto “comunista”, si commenta da sé. Giù le mani dalla Liberazione!». Potremmo continuare, ma ci siamo capiti. Ricapitolando: nonostante i cinque giorni di lutto per il Papa, le celebrazioni del 25 aprile vengono tutte confermate.

Ma i progressisti si lamentano lo stesso. Offesi dal fatto che qualcuno chieda un po’ di «sobrietà». Lesa maestà? Raccomandazione inutile? Forse vale la pena ricordare, a titolo di esempio, cosa è successo a Milano, solo un anno fa, in occasione del corteo per la Liberazione: scontri con la polizia, fischi all’inno nazionale, foto della Meloni bruciate, la consueta aggressione alla Brigata ebraica, un ragazzo che ha riferito di essere stato accoltellato e nove giovani africani denunciati con l’accusa di istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Ecco, forse chiedere un po’ più di sobrietà, almeno per questa volta, non è poi così assurdo...