Caserta, il Comune Pd sciolto per camorra

Caserta, a guidare l'amministrazione il dem Carlo Marino: "Faremo ricorso". La decisione del ministero degli Interni
di A.V.sabato 19 aprile 2025
Caserta, il Comune Pd sciolto per camorra
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Il Consiglio dei ministri, su proposta del titolare del Viminale Matteo Piantedosi, ha sciolto il Comune di Caserta per condizionamenti della criminalità organizzata: si tratta di infiltrazioni camorristiche. È stata la relazione della Commissione d’Accesso inviata la scorsa estate dal ministero dell’Interno a far scattare il provvedimento. La stessa misura è stata presa per i comuni di Aprilia, nel Lazio, Badolato e Casabona, in Calabria.

Il Comune di Caserta è guidato attualmente dal sindaco-avvocato Carlo Marino, rieletto per il secondo mandato nel 2021 (il primo è del 2016). Marino, esponente del Partito democratico - eletto a capo coalizione di centrosinistra - è anche l'attuale presidente dell'Anci Campania, l’associazione dei Comuni. Immediate le reazioni politiche: «È un fatto gravissimo per la cittadinanza, la politica, il tessuto produttivo del nostro capoluogo», ha commentato Marco Cerreto, deputato campano di Fratelli d’Italia.

È intervenuto anche il coordinatore provinciale di Noi Moderati Caserta, Angelo Lettera: «È un fatto che ci colpisce profondamente e ci spinge a riflettere sullo stato della nostra terra. Serve un nuovo corso volto alla legalità». Durissimo il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa, capogruppo in Commissione Antimafia a Palazzo Madama e responsabile dipartimento Antimafia del partito: «Il fatto non stupisce affatto, si tratta dell’ennesima conferma che il sistema del Pd si sta sgretolando in Campania. Siamo sempre stati e continueremo a essere garantisti, ma già l’arresto dell’ex presidente della Provincia di Salerno, uomo da sempre legato all’attuale governatore regionale De Luca, e adesso lo scioglimento del capoluogo di provincia del Comune di Caserta per infiltrazione mafiosa, dimostrano che c'è un sistema marcio che ruota intorno agli esponenti del Pd.

È un sistema deleterio», aggiunge il leghista, «soprattutto perché a pagarne le conseguenze sono i campani giustamente stanchi di essere assoggettati a dinamiche di un potere che si nutre delle difficoltà dei cittadini. I campani meritano correttezza e legalità. Lo scioglimento ora, e il doppio arresto di Franco Alfieri prima, hanno un solo significato: quel sistema di potere di malapolitica è al collasso e bisogna voltare pagina. Ricordo», conclude Cantalamessa, «che già due anni fa presentai un’interrogazione parlamentare in merito ai rischi di scambio di voti durante la campagna elettorale per le amministrative di Caserta. Ci avevamo visto giusto».

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In serata sono arrivate le dichiarazioni del sindaco: «Lo scioglimento dell’amministrazione comunale di Caserta deciso dal Consiglio dei ministri è un atto di natura politica nonché un atto amministrativo abnorme. Faremo immediatamente una richiesta di accesso agli atti e», ha aggiunto il sindaco del Pd, «successivamente impugneremo la decisione dinnanzi al Tar del Lazio, ricordando che si tratta di una procedura di carattere amministrativo». E ancora, il primo cittadino Marino, che non ci sta: «Si tratta di un atto contro la città e i cittadini casertani tutti, istituzionalmente non rispettoso, che avviene con una tempistica particolare, che una città capoluogo non merita».

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