Monfalcone, "Pd a caccia di voti islamici": chi è stato il più votato

A Monfalcone il partito islamico è un flop. Ma i musulmani... Occhio alla lista dem: l'accusa dell'ex sindaca Cisint
mercoledì 16 aprile 2025
Monfalcone, "Pd a caccia di voti islamici": chi è stato il più votato
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Il primo partito islamico in lista a delle elezioni italiane è stato un flop: a Monfalcone "Italia plurale" guidata dal candidato sindaco Bou Konate, di origini senegalesi, non è andata oltre il 3% nonostante si rivolgesse esplicitamente alla fortissima comunità di immigrati dell'importante centro portuale e cantieristico in provincia di Gorizia, in Friuli Venezia Giulia. Tuttavia, i temi dell'impatto di una immigrazione fuori controllo, ad alto tasso di radicalità e della rappresentanza politica di una fetta di popolazione poco integrata restano, eccome.

Il centrodestra ha stravinto alle urne con il 70% dei voti e secondo il neo-sindaco Luca Fasan, leghista, "i musulmani moderati preferiscono le nostre regole". C'è però anche una larga fetta di comunità immigrata che ha scelto di votare Pd e centrosinistra. La prova, in fondo, è proprio nelle schede elettorali. 

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Il più votato tra i dem è stato il consigliere uscente Sani Kamrul Hasan Bhuiyan, bengalese. Come bengalese è la stragrande maggioranza degli immigrati, quasi tutti impiegati nei cantieri della città. "I dem - accusa Anna Maria Cisint, sindaca uscente ed europarlamentare della Lega, sentita da Libero - vanno a caccia di consensi tra gli islamici senza capire che questi vogliono sostituire la nostra cultura con la loro. E infatti poi organizzano liste proprie... Rischiamo di scomparire. I musulmani hanno strumenti pazzeschi, come il rapporto numerico e la necessità di dominio: lo abbiamo già visto in Francia e in Belgio. La sinistra, sottovalutando i rischi, è responsabile di tutto ciò".

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Bhuiyan poco più di un anno fa era stato tra l'altro protagonista di un vivace scontro con il giornalista del Giornale Gian Micalessin, entrambi ospiti di Corrado Formigli a Piazzapulita su La7. Si discuteva delle moschee a cui la Cisint si era opposta per motivi di sicurezza e legalità. "Nel 2005 inizia l'arrivo dei bengalesi da una città, Chittagong, famosa per i suoi cantieri ma anche per essere la culla del fondamentalismo islamico, è dove è nato il Partito fondamentalista da dimostrazioni di massa introdotta dal governo per concedere una piena parità di diritti alle donne. Quel movimento - ricordava Micalessin - chiedeva l'introduzione della Sharia per fare del Bangladesh uno stato islamico. Tensioni che sfoceranno nella strage degli italiani nel luglio 2016. A Monfalcone c'è una matrice culturale legata a quel fondamentalismo e che non accetta neanche le più basilari regole, come chiedere un permesso per aprire una moschea".

"A Monfalcone la maggior parte dei bengalesi proviene da Kishoreganj, non da Chittagong - aveva contestato l'allora consigliere comunale dem -. Qua non c'è razzismo ma ci sono dei razzisti, e il razzismo è stato alimentato da una classe dirigente, e non voglio fare un complimento dicendo 'dirigente'. Loro sono politici di destra, prima definivano 'terroni' quelli che venivano dal Sud e adesso fanno lo stesso con i bengalesi. Non c'è nemmeno un caso di estremismo a Monfalcone". "Le spose bambine se le sono inventate? Quattro casi di spose bambine", attaccava Micalessin. "Non è successo niente!", contestava Bhuiyan. Contro-replica: "Neanche prima di Saman era successo niente". 

Bhuiyan contro Micalessin, guarda qui il video di Piazzapulita su La7