E' tornato a parlare Donald Trump e domina "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi. Secondo Daniele Capezzone, i presidente americano "ha mescolato il vero, il verosimile, il finto e il falso e una operazione intellettualmente onesta è quella di presentare tutte le sue dichiarazioni".
"Una parte oggettivamente imbarazzante contro Zelensky, ma anche la parte contro Biden e Putin e la disponibilità negoziale sui dazi", sottolinea il direttore editoriale di Libero. Però i quotidiani più diffusi in Italia "fanno una operazione manipolativa per selezione, valorizzano in modo particolare le dichiarazioni di Trump meno difendibili e omettendo le altre, dando l'idea di un Trump fiammeggiante e a volte confuso, ma orientato in una sola direzione pro-Putin, anti-Ucraina e inaffidabile. E invece chi sarebbe il soggetto affidabile? La Cina, trattata con i guanti bianchi dal Fatto quotidiano e dal Corriere della Sera, proprio nel giorno in cui Pechino scopre le sue carte dando uno stop all'export di terre rare".
"E' evidente che i cinesi ci stanno fregando - bombarda Capezzone -, però il gioco è quello di dirvi: Trump è quello pazzo e pericoloso, invece Xi Jinping è quello affidabile e anche liberista, come ci dice il titolo di pagina 4 del Corriere della Sera che abbiamo dovuto rileggere un po' di volte questa mattina".
Dopodomani Giorgia Meloni sarà alla Casa Bianca, il giornale più velenoso è la Stampa che cerca di alimentare la contesa tra Matteo Salvini e la premier. Il segretario della Lega ieri ha fatto un convegno importante in Regione Lombardia sul nucleare ma solo 3 giornali oggi lo trattano bene. "Sono emersi 3 elementi: un sondaggio con una quota elevatissima di italiani favorevoli alla creazione di un impianto nucleare, anche sul proprio territorio. De Scalzi e il confronto con la Germania e il 2032, anno in cui potrebbero accadere molte cose. La Tav Torino-Lione, il Tunnel del Brennero e i treni da Palermo verso il resto d'Italia ed Europa".
Chiude il quadro il personaggio: Maurizio Landini. Secondo Arditti sul Tempo la sua ascesa certifica la deriva ormai minoritaria della sinistra.
— Daniele Capezzone (@Capezzone) April 15, 2025