La scritta "spara a Meloni" appara sui muri di una banca di Milano durante il corteo pro-Pal fa parecchio discutere. Di fatto qui si passa direttamente alle minacce contro il premier in un clima di crescente tensione su cui spesso la sinistra getta benzina. E da più parti del centrodestra sono arrivate dichiarazioni di solidarietà per il presidente del Consiglio sempre più nel mirino di antagonisti e teppisti: "A forza di gridare al pericolo antidemocratico del governo Meloni, incitare alla rivolta sociale e alzare i toni tutti i giorni come se fossimo in una guerra civile, era più che prevedibile che accadesse: in piazza i violenti hanno preso seriamente le parole dei vari piddini e postgrillini e hanno invitato a sparare al Presidente del Consiglio. Solidarietà a Giorgia Meloni che non si farà certo intimidire", ha affermato Giovanni Donzelli.
Ma anche il ministro Giuli ha voluto mandare un messaggio al premier: "Esprimo la mia solidarietà al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che oggi è stata oggetto di un atto violento e inaccettabile da parte di un manipolo di mandanti morali di atti omicidi nei confronti delle più alte cariche dello Stato. Urge porre un argine nei confronti di un’inquietante escalation di violenza verbale e non soltanto verbale da parte di questi odiatori rivestiti di falsi ideali di pace". E sui social di Fratelli d'Italia è arrivata una risposta chiara a chi conosce solo il linguaggio dell'odio: "In piazza contro il riarmo appaiono scritte minatorie come “spara a Giorgia”. Oltre ad essere dei potenziali delinquenti, sono anche ipocriti". Nulla da aggiungere.