"Questa trafila di spostamenti succede anche nei passaggi dai Cpr e dai luoghi di imbarco per le persone che sono trattenute nei Cpr italiani, che vanno da Gradisca d’Isonzo, al confine con la Slovenia, a Palermo. Non vedo perché vi appassionino questi trasferimenti verso l’Albania, che in termini di chilometri è perfino più vicina ad alcuni luoghi di imbarco di tanti altri posti di Cpr sparsi sul territorio nazionale". Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parlando alla conferenza stampa del Med5 a Napoli e rispondendo a una domanda dei giornalisti sul modello Albania ha chiarito alcuni punti della faccenda che a quanto pare fa impazzire la sinistra.
"Non ci sono diseconomie visibili e tangibili - assicura Piantedosi - se non quelle concettuali e ideologiche rispetto a quello che noi prevediamo in merito al Cpr in Albania e alle altre strutture che adesso ripartiranno". Insomma, il titolare del Viminale è stato fin troppo chiaro. E il ministro di fatto ha anche fatto il punto sui numeri: i risultati conseguiti dall’Italia sul fronte migratorio sono "frutto del lavoro che il governo sta facendo da due anni e mezzo. L’anno scorso abbiamo ottenuto una diminuzione del 60% rispetto all’anno precedente, di colpo abbiamo portato gli sbarchi dei migranti irregolare a 3 anni precedenti. È un motivo di soddisfazione, e non è solo aritmetica: avere ridotto il business dei trafficanti di esseri umani è il primo elemento di grande soddisfazione".