Se sei assessore alla legalità e pure alla mobilità, farsi beccare col telefono in mano alla guida di un’auto non è esattamente il massimo della vita. Lo sa bene il vice sindaco di Pavia, Alice Moggi, che in queste è alle prese con una vicenda che monta di minuto in minuto. Riassumiamo: pochi giorni fa l’esponente della lista civica di sinistra, Pavia a Colori, viene pizzicata dalla Polizia locale mentre guida col cellulare in mano. Un reato per il quale le viene subito ritirata la patente, come da nuovo codice della strada. La notizia viene rivelata dal blog Lucepavese.org, una sorta di Dagospia in salsa pavese. Da lì il tam-tam si fa assordante e alla fine è la stessa Moggi che deve intervenire sui social e ammettere l’accaduto. «Sono stata multata perché, anche se avevo il vivavoce bluetooth dell’auto, avevo il telefono nella mano sinistra. Non sapevo bastasse tenerlo in mano per essere sanzionati- prova a giustificarsi sui social -, ma la legge non ammette ignoranza, ho sbagliato e pagherò».
Con una sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi e una multa da 250 euro. Fin qui tutto bene. Le polemiche scattano per un’altra frase della Moggi: «Parlarne è come accettare che questioni personali possano avere una qualche rilevanza politica». Una distinzione, quella tra ruolo pubblico e vita privata fatta sua anche dal sindaco Michele Lissia, che nel difendere la sua vice spiega: «Si tratta di una questione privata. Dare le dimissioni? Ridicolo solo immaginarlo». Frasi che accendono la diatriba politica, anche perché l’infrazione è stata fatta da un assessore che da inizio mandato sta mettendo in piedi un sacco di battaglie legate alla mobilità sostenibile, come quella di voler trasformare Pavia in una città a 30 all’ora. Il primo a commentare a caldo l’accaduto è stato il vice presidente del Senato, il pavese Gian Marco Centinaio: «Il codice della strada del ministro Matteo Salvini ha fatto una vittima eccellente. Lo stesso assessore che vorrebbe mettere i limiti in città a 30 chilometri orari forse non sa che se guida guardando il cellulare rischia di investire ciclisti e pedoni a qualsiasi velocità!».
Alice Moggi, l'assessore Pd alla mobilità beccata in auto col telefonino in mano
Il vicesindaco e assessore dem alla mobilità di Pavia, Alice Moggi è la protagonista di un vero e proprio ...La Lega è anche il primo partito a chiedere le dimissioni immediate della Moggi: «Chi fa politica ha delle responsabilità tuona la consigliera Eugenia Marchetti -. Per opportunità politica questa vicenda dovrebbe essere portata in Consiglio comunale dalla stesa maggioranza e contestualmente la Moggi dovrebbe presentarsi e dimettersi per aver dato il cattivo esempio. Dimissioni - spiega ancora a Libero Marchetti- che dovrebbe dare anche per una serie di errori che sta commettendo da inizio legislatura, come la vicenda del ponte Ludovico il Moro, chiuso da oltre 9 mesi e del quale non si conoscono i tempi di riapertura». Di «cattivo esempio» parlano anche Nicola Niutta, capogruppo di Fdi («La sinistra moralizza sulla sicurezza stradale, ma è la prima a non rispettarne le regole») e Antonio Bobbio Pallavicini (Forza Italia): «Moggi faccia un passo indietro, come atto di decenza». A protestare, dopo qualche polemica contro i vigili di Pavia, è anche la Uil, che in una nota ufficiale chiede al sindaco Lissia «una chiara e netta presa di posizione a tutela degli agenti intervenuti e dell’intero corpo di Polizia Locale».
E la maggioranza? Nicchia. A Palazzo Mezzabarba, sede del Comune, non si parla d’altro. Fuori le bocche sono cucite, ma il malumore monta. Anche perché gli episodi “curiosi” di cui Moggi è stata protagonista (documentati da giornali e atti ufficiali del Consiglio) sono svariati. Si va dalla targetta dell’ufficio che riportava erroneamente il titolo di “dottoressa”, sostituita a seguito di un’interpellanza; alla creazione di una mail per le segnalazioni dei cittadini, cancellata perché per la Commissione di Garanzia «violava i diritti di privacy».