La bomba-Consulta con il no al terzo mandato ha generato uno tsunami politico: game over per il governatore campano Vincenzo De Luca, con il Pd che da un lato tira un bel sospiro di sollievo (aveva già deciso di farlo fuori, ora Elly Schlein ha anche l'alibi giuridico) e dall'altro trema, perché lo sceriffo è pronto alla guerra. Ma gli scossoni da Napoli rischiano di arrivare fino al Veneto, perché la situazione di Luca Zaia è assai simile.
Non è un caso che pochi minuti dopo la sentenza proprio il Pd, per bocca del segretario regionale Martella, sia partito all'assalto del Doge. Ma ancora più significativa è la reazione nel centrodestra. Zaia, che se rieletto arriverebbe al quarto mandato, secondo il Corriere della Sera avrebbe detto a caldo ai suoi fedelissimi: "Me lo aspettavo", parlando poi di "motivi politici" dietro alla decisione della Corte Costituzionale. La poltrona di governatore del Veneto fa gola a molti, nella maggioranza di governo, e un cambio di colore innescherebbe un inevitabile effetto domino nelle altre amministrazioni locali, con Fratelli d'Italia e Forza Italia che, come legittimo, valutano con il bilancino e i contrappesi qualsiasi movimento. Così fa anche la Lega, che ha subito voluto blindare il suo feudo.
De Luca, fine corsa. La Consulta: "Terzo mandato, legge incostituzionale"
Game over per Vincenzo De Luca e altro tsunami politico che rischia di deflagrare tanto a sinistra quanto a destra:..."Per noi resta la questione politica - sono le parole del capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari -: Per noi resta la questione politica: il Veneto deve rimanere alla Lega". Nella sua nota ufficiale, però, Zaia sembra tutt'altro che remissivo: "E' evidente che dietro certe posizioni, e dietro la normativa in vigore, si celano motivazioni politiche. Appare come l’unico strumento per impedire ad alcuni candidati di ripresentarsi". Il fatto che il limite dei mandati valga per i governatori e sindaci ma non per parlamentari e ministri rappresenta "un insulto all’intelligenza dei cittadini". "È la prova - recita la nota del presidente del Veneto - che il tema del potere non ha nulla a che vedere con il limite dei mandati. Utilizzarlo come giustificazione è strumentale e, francamente, inaccettabile. La verità è che siamo davanti a un sistema ipocrita che caratterizza questo Paese".
Restano da sciogliere vari dubbi. Quando si vota? Il limite delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina nel 2026 non sembra più così certo, con l'ipotesi dell'autunno 2025 sempre più concreta. E cosa farà Zaia? Secondo il Corsera per lui ci sarebbe un posto da sindaco di Venezia, ma solo se la regione andasse a un candidato non leghista.