De Luca, fine corsa. La Consulta: "Terzo mandato, legge incostituzionale"

Forza Italia apre agli uomini del governatore uscente. E il Pd in Veneto assalta Zaia
mercoledì 9 aprile 2025
De Luca, fine corsa. La Consulta: "Terzo mandato, legge incostituzionale"
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Game over per Vincenzo De Luca e altro tsunami politico che rischia di deflagrare tanto a sinistra quanto a destra: la Corte Costituzionale ha infatti giudicato incostituzionale la legge della Regione Campania che consente al presidente uscente De Luca di candidarsi per un terzo mandato. La Consulta ha accolto dunque il ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio contro la norma in questione.

"L’articolo 1 della legge della Regione Campania numero 16 del 2024, dopo avere previsto che non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi, ha tuttavia stabilito che, 'ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge'- si legge in una nota dell'ufficio stampa della Consulta -. Con tale ultimo inciso, il legislatore campano ha reso inapplicabile, per la prossima tornata elettorale, il principio fondamentale del divieto del terzo mandato consecutivo posto dal legislatore statale con la legge numero 165 del 2004, così violando l’articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare, tra l’altro, le ipotesi di ineleggibilità del Presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica. Il divieto del terzo mandato consecutivo opera, infatti, per tutte le Regioni ordinarie, dal momento in cui esse hanno adottato una qualsiasi legge in materia elettorale, nel contesto di una scelta statutaria a favore dell’elezione diretta del presidente della Giunta regionale". 

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La sentenza chiude le porte alla ricandidatura di De Luca, che pensava di correre in solitaria una volta scaricato dal Pd. Contemporaneamente, c'è un bacino elettorale da intercettare. Proprio per questo Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia, ha inviato una lettera ai segretari provinciali del partito per annunciare l'apertura delle liste e una nuova fase di dialogo politico. "Forza Italia è pronta al dialogo con tutti i consiglieri di centro che hanno condiviso un percorso con De Luca e che da oggi possono sentirsi liberi di fare scelte diverse. Siamo pronti a valutare la loro adesione a un progetto di cambiamento - scrive Martusciello - offrendo loro una casa in cui non sentirsi ospiti. I coordinatori provinciali - conclude il numero uno degli azzurri campani - apriranno le liste con serietà e consapevoli della responsabilità del momento".

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Nel Partito democratico esultano, ma per un altro motivo. "La Corte Costituzionale, con la sentenza sulla legge elettorale della Regione Campania - sostiene il senatore Andrea Martella, segretario regionale dei dem in Veneto, applicando al decisione a un contesto totalmente differente - mette la parola fine a un teatrino durato mesi e divenuto ormai stucchevole, animato da una maggioranza in crisi di identità e da un presidente che, dopo 15 anni consecutivi al governo del Veneto, ancora non pensa sia abbastanza. Come abbiamo detto da tempo, la lunga era di Luca Zaia è finita. Nel bene e nel male, quello che poteva offrire alla nostra Regione lo ha già dato".

Il Pd, insomma, prova a fra fuori il governatore leghista. "È arrivato il momento - prosegue Martella - di guardare avanti, di dare ai veneti certezze e rispetto. Si ponga fine anche al teatrino sulle elezioni, si fissi subito la data e si smetta di perdere tempo. Basta giochetti, basta meline, basta strumentalizzazioni. La democrazia non è un bene personale da piegare alle ambizioni di qualcuno. La legge dice che si vota ogni cinque anni. Punto. Il mandato della giunta Zaia scade in autunno. Non c'è alcuna ragione per rinviare: le urne si aprano entro i termini previsti. Il Veneto ha bisogno di una nuova fase, di nuove energie e nuove idee".