Esulta Laura Boldrini. La sentenza della Cassazione che elimina la dicitura "padre" e "madre" dai documenti dei figli fa contenta la deputata del Pd. "Sulla carta di identità dei minori ci sarà scritto ’genitore'. La Cassazione ha messo fine a una forma di bullismo di Stato perpetrata per anni da Salvini, che impose ’padre' e ’madre', e da Meloni che ne ha fatto oggetto della sua propaganda politica", attacca la presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Anni passati a seminare odio contro qualsiasi famiglia fosse differente da un presunto modello di 'famiglia tradizionale' in cui non rientrano neanche le loro, di famiglie".
E ancora: "Anni passati a rendere la vita impossibile a centinaia di bambini a cui lo Stato ha riconosciuto due mamme o due papà per il semplice gusto di farlo. La Cassazione scrive nero su bianco che tutto questo è 'irragionevole e discriminatorio'. Ora se ne facciano una ragione: esistono tanti tipi di famiglie e i documenti non possono ignorarlo".
La Corte di Cassazione ha infatti ha bocciato il ricorso presentato dal Viminale contro la sentenza della Corte d'Appello di Roma che aveva disposto di disapplicare il decreto del 31 maggio 2019 con cui il ministero dell'Interno aveva cancellato la parola "genitori" a favore della dicitura "padre" e "madre". Secondo i giudici "la dicitura 'padre / madre' sulla carta d'identità elettronica è discriminatoria perché non rappresenta tutti i nuclei familiari e i loro legittimi rapporti di filiazione. L'indicazione corretta è dunque 'genitore'".