Susanna Ceccardi è stata un po’ la padrona di casa al congresso della Lega. Giusto dunque che sia lei a fare il punto sulla due giorni del Carroccio.
Onorevole Ceccardi, che congresso è stato?
«Si è trattato di un grande momento di confronto sulle idee e suoi temi che caratterizzeranno il futuro della Lega. Ma è stato anche un occasione di confermare il grande spirito propositivo e di grande condivisione delle nostre battaglie. E poi è stato anche il congresso dei grandi ospiti internazionali, come Musk o Marine Le Pen e i leader dei Patrioti».
C’era un sacco di gente. Se l’aspettava?
«Sì, l’entusiasmo si respirava da tempo. Ho visto molti militanti toscani che sono venuto a caricarsi in vista delle prossime regionali di ottobre».
Come arriverà la Lega all’appuntamento toscano?
«Nella storia non abbiamo mai vinto qui. Anche l’ultima volta, quando c’ero io candidata abbiamo fatto il miglior risultato nella storia del centrodestra, ma non è bastato. In questi anni, però, abbiamo costruito tanto per rendere possibile questo cambiamento e a Firenze, come dicevo, ho visto i nostri militanti sfoderare il loro spirito indomito. Sono ottimista».
Ceccardi, senta, torniamo al congresso. Doveva essere una due giorni da tregenda per Salvini e la Lega. Non è andata esattamente così...
«Da mesi avevano fatto la lista di tutti quelli che avrebbero sfidato e battuto Salvini. La verità è che le candidature erano libere, ma alla fine non si è presentato nessuno a parte Matteo, a dimostrazione che la Lega è unita attorno al suo leader. Idem la storia di Vannacci. Avrebbe dovuto farsi il suo partito, rubare voti alla Lega e invece... si è tesserato con noi. Chissà cosa si inventeranno ora i gufi per attaccarci».
Il congresso è stato anche quello che ha rimesso al centro tematiche che hanno fatto la storia del movimento, che a un certo punto sembravano essere finite in secondo piano. E invece sono riemerse. Tra queste la lotta all’islam, con una mozione congressuale che porta la sua firma assieme a quella delle colleghe Sardone e Cisint. Soddisfatta?
«Quello di Firenze è stato anche un congresso programmatico. Col nostro documento abbiamo messo al centro il problema dell’islam radicale. Un tema sul quale la Lega si è sempre dimostrata avanti rispetto agli altri. È un tema sentito dalla gente e non da oggi. Io e la Cisint ce ne siamo occupate quando siamo abbiamo fatto il sindaco, Silvia Sardone fa battaglie importanti sul suo territorio».
Negli ultimi mesi, forse anni, diciamo dal post governo Draghi, la Lega ha spesso preso posizioni che sembravano impopolari o comunque minoritarie: sulla guerra, sui dazi, sull’Europa. Nelle ultime settimane però qualcosa è cambiato. Cos’è successo?
«A volte succede che ci siano politici capaci di anticipare la storia. La Lega, fin dalle sue origini, ha sempre avuto l’abilità di capire gli eventi della storia prima degli altri e farne delle battaglie, che all’inizio vengono percepite come minoritarie, ma che alla lunga colgono nel segno. Matteo Salvini ha dimostrato di saper intuire il corso degli eventi e anticiparlo. Sui temi citati l’attualità delle ultime settimane sta dando ragione alla Lega. Cito su tutte quella della pace. Sembrava folle dire che bisognava far sedere la Russia al tavolo della pace, ma oggi sono in tanti i cittadini che la pensano così. Ed è anche per questo che la Lega ha ripreso a crescere.