Ventotene di nuovo al centro del dibattito. Durante la manifestazione a Bologna, a rievocare il documento per la promozione dell'unità politica europea è stato Romano Prodi. Lo stesso che di fronte a una domanda sul tema, da parte di una giornalista di Rete 4, ha risposto con una tirata di capelli. Ecco allora che a bacchettarlo ci pensa Marco Rizzo. "Chi a Bologna invoca Ventotene tradisce se stesso e il suo passato", tuona senza mezzi termini il leader di Democrazia Sovrana Popolare.
Il motivo è chiaro: "La costruzione dell’Ue - spiega intervistato dal Tempo - è sempre stata vista dai comunisti come una strategia americana per controllare il vecchio continente. Non è un caso che i primi a votare contro il 'mercato comune europeo', nel 1957, sono stati proprio i compagni, quelli veri. I socialisti, invece, preferirono astenersi. Spinelli, trotskista, poi, non ha contato nulla nel Pci. Tutti ricordano che quando è stato eletto a Strasburgo per parlare doveva usufruire del tempo che gli veniva concesso da Pannella".
Marco Rizzo, "che roba è l'Unione europea". Il gesto delle dita
Corsa al riarmo, siamo europeisti e facciamo la guerra. È una fregatura? Di questo tema si discute a Fuori dal Co...E poco importa se l'ex premier non è d'accordo. Per Rizzo "se c’è qualcuno che ha tradito l’Italia ha un nome e un cognome: Romano Prodi. È lui che prima ha favorito le privatizzazioni e poi ha consentito la nostra entrata nell’euro. Non dimentichiamo che stiamo parlando della stessa persona che diceva che con l’Ue avremmo lavorato un giorno in meno. La verità è che proprio per certi personaggi l’attuale sinistra è diventata quella delle banche, dei poteri forti e della globalizzazione".
Alla domanda sul perché, uno come lui, non crede più nella sinistra, il presidente onorario del Partito Comunista replica senza mezzi termini: "Ho smesso di crederci da quando la sinistra di Berlinguer, che protestava per i diritti degli operai davanti ai cancelli della Fiat, è diventata quella dei carri del Pride. L’aspetto peggiore di tutto ciò, poi, sono le infinite contraddizioni". Ogni riferimento a Elly Schlein è puramente casuale...