I dazi imposti dalla Casa Bianca hanno gettato scompiglio in Europa, e anche nel centrodestra italiano, di certo spesso in sintonia con le politiche di Donald Trump in campo economico e diplomatico, c'è qualcuno che alza il dito contro il presidente americano. Intervistato da Repubblica, è Luca Zaia a spendere parole dure e non scontate.
"Immagino che a Trump farebbe molto comodo una politica di divide et impera nei confronti dell’Europa. Ma noi dobbiamo restare compatti", invoca il governatore leghista del Veneto.
"E' l'Italia o l'Europa che deve rispondere? L'Europa, anche se sento alcune voci che fanno di Trump il nostro nemico numero uno", ha aggiunto. "Io mi ricordo sempre che se siamo qui oggi è perché sono venuti gli americani a liberarci", è la stoccata di Zaia a gran parte della sinistra italiana che in questi giorni ha preso la palla al balzo per sventolare di nuovo le bandiere della retorica anti-amerikana.
Con Trump, sottolinea ancora il big leghista, "bisogna trattare e assicurarsi che, se si prenderanno contromisure, queste siano ben calibrate per evitare un effetto boomerang di cui non abbiamo proprio bisogno. Anche l’Italia potrebbe giocare un ruolo da pontiere, visto che tra i paesi del G7 è stata l’unica che non si è intromessa nella campagna elettorale americana".
"Immagino che figure come quella di Macron abbiano più difficoltà di dialogo con gli Stati Uniti", nota ancora Zaia. Il suo segretario, Matteo Salvini, spingerebbe per una trattativa bilaterale, è la domanda maliziosa (e capziosa) del giornalista di Repubblica. Che il governatore gela subito: "Non ho sentito sue affermazioni in questo senso. E poi in Europa abbiamo una serie di relazioni e di intrecci così stretta che non si può sciogliere. Oggi siamo qui per il vino: noi parliamo degli Usa, ma il maggior mercato per l’export del vino veneto è la Germania".