Marine Le Pen al congresso della Lega: "I magistrati contro chi difende la sovranità dei Paesi"

Al congresso, l'intervento della leader di RN: "Come reagiremo agli attacchi dei magistrati"
domenica 6 aprile 2025
Marine Le Pen al congresso della Lega: "I magistrati contro chi difende la sovranità dei Paesi"
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Dopo la condanna che quasi certamente la taglierà fuori dalla corsa all'Eliseo nel 2027, nel corso della seconda e conclusiva giornata del congresso della Lega a Firenze, ecco che interviene in video-collegamento Marine Le Pen, leader del Rassemblement National. Il suo intervento, come detto, arriva a pochi giorni dalla sentenza che comporta anche l'ineleggibilità. Fatta fuori per via giudiziaria, insomma. Storie note.

Le Pen non ha esitato a definire la condanna come un’ingiustizia, frutto di un attacco non solo alla sua persona, ma al popolo francese nel suo complesso. Ha evocato figure storiche per sottolineare la natura della sua risposta: “La nostra destra reagirà lottando pacificamente, come fece Martin Luther King nella sua battaglia per i diritti civili”, ha tuonato.

Matteo Salvini, che le rivolgeva le domande durante il collegamento, ha voluto esprimere il suo sostegno: “Spero che questo affetto ti arrivi”, ha detto, definendo la sentenza “un atto di violenza, di arroganza e di ingiustizia”.

Le Pen ha poi fatto riferimento all’esperienza dello stesso Salvini con la magistratura italiana: “Sai benissimo quello che sto vivendo, hai vissuto anche tu gli attacchi della giustizia, contro coloro che proteggono la sovranità del Paese”. Ha quindi denunciato quella che a suo avviso è una frattura profonda con i valori fondanti delle democrazie occidentali: “La decisione scrive la parola fine a tutti i principi dello Stato di diritto. L’attacco nei miei confronti è molto violento, anche contro il popolo francese. I francesi non potranno scegliere, non potranno votare per un candidato che vogliono vedere alla guida del nostro Paese, visto che ero favorita. Noi lotteremo, noi non cederemo mai di fronte a questa violenza”.

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Nel suo discorso, la leader del RN ha ampliato il quadro, richiamando altri casi simili nel panorama politico europeo: “Non c’è soltanto la Francia colpita da questo tentativo di manipolazione della democrazia. Anche gli amici portoghesi di Chega sono minacciati da una procedura di interdizione”. E ha aggiunto: “Viene messa in discussione la libertà dei nostri popoli di decidere per loro stessi. La violenza di questa condanna è basata su una violazione”, sottolineando come l’accusa sia legata a una critica nei confronti dell’Unione Europea. “La nostra lotta sarà come la tua lotta, una lotta pacifica e democratica. L’esempio proviene da Martin Luther King. Sono proprio i diritti civici e civili dei francesi ad essere rimessi in discussione. Noi non siamo i sovranisti, dei cittadini di Serie B. Noi non siamo al di sopra della legge, ma neanche al di sotto della legge. Siamo cittadini di Serie A”, ha concluso Le Pen. Parole accolte dalla platea con empatia e un lunghissimo applauso.

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