Diventano un caso politico le parole durissime di Giuseppe Conte contro Israele e il governo di Giorgia Meloni, con tanto di appello agli "ebrei italiani". Un richiamo, quest'ultimo, che è a molti è sembrato un pericolosissimo scivolone.
Lo scorso 25 marzo, nel corso di una diretta social a tutto campo, in un video il leader del Movimento 5 Stelle ha parlato anche di quanto sta accadendo in Medio Oriente, con la fine della tregua: "Sono ripresi gli attacchi dell'esercito israeliano a Gaza e riprese le aggressioni dei coloni in Cisgiordania e non ultimo il premio Oscar Hamdan Ballal, che anziché essere curato dagli israeliani è stato arrestato, ora ci dicono rilasciato, ma immaginate se non fosse stato un personaggio famoso. Stiamo assistendo a uno stermino. Questa è una piaga che rimarrà nella storia, nella coscienza collettiva di Israele. Lo dico a tutti gli amici ebrei: dovete dissociarvi perché il silenzio diventa complicità".
Giuseppe Conte come Prodi: "Fallo di reazione" con la giornalista di Quarta repubblica
"Avete preso la velina di Fazzolari?". Giuseppe Conte risponde così, con sprezzo, alla domanda di una ...E ancora: "Il governo italiano è vergognoso su questo fronte e lo è ogni giorno nel momento in cui non dispone un embargo pieno delle armi verso Israele e non dispone sanzioni verso Nethanyau e i suoi i ministri. La comunità internazionale non può rimanere in silenzio, il silenzio è connivenza".
Contro l'ex premier ha tuonato Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, che parla di un "gravissimo attacco deliberato e articolato agli ebrei in generale". "Incolpare gli ebrei in generale, anzi, ogni ebreo, di quanto viene fatto dal governo di Israele è palesemente un atto di razzismo, estremamente pericoloso di questi tempi. Ogni ebreo - prosegue Malan - può diventare un bersaglio, in quanto è, a dire del leader del Movimento 5 Stelle, complice di un governo criminale e di sistematico sterminio, salvo prova contraria, che peraltro non si capisce come si debba esibire. Il malintenzionato che vuole 'fare giustizia', come fa a sapere se l'ebreo che si trova davanti, o l'ebreo proprietario del negozio cui pensa di dare fuoco si è dissociato? Ci sarà bisogno di una stella gialla? La stessa definizione di antisemitismo, lodevolmente accettata dal governo Conte, dice che attribuire a tutti gli ebrei responsabilità per quanto altri ebrei fanno è antisemitismo. Peraltro, visto che la situazione di Gaza non è cosa di qualche giorno, ma va avanti da mesi, l'ex presidente del Consiglio ha in pratica detto che gli ebrei che per qualsiasi ragione non si siano dissociati sono già complici".
Guido Crosetto spiana Giuseppe Conte: sette bordate in sette risposte
Guido Crosetto risponde a Giuseppe Conte. Tutto nasce dal ministro della Difesa, che in una recente intervista, ha accus..."Come ha ricordato Ariela Piattelli, direttrice della rivista di cultura ebraica Shalom, affermazioni di questo tipo - conclude Malan - armarono moralmente la mano dei terroristi che nel 1982 uccisero un bambino di due anni e ferirono decine di altre persone davanti al Tempio Maggiore, la principale sinagoga d'Italia. Osservo peraltro che Conte non ha neppure accennato all'infame abitudine di Hamas di usare i civili come scudo umano né ha ricordato l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023. Aveva altre priorità che sono sfociate, spero al di là delle sue intenzioni, in ciò che i violenti possono certamente interpretare come un invito alla caccia all'ebreo".
Critiche a Conte anche dal centrosinistra. Secondo Daniele Nahum, ex Pd oggi consigliere comunale di Azione a Milano, le dichiarazioni di Conte sono "lesive della dignità dei cittadini italiani di fede ebraica". "All'interno della comunità ebraica italiana, come in ogni società democratica, esistono diverse posizioni sul conflitto israelo-palestinese. Chiedere una dissociazione collettiva è un atto discriminatorio e irrispettoso". "L'uso di termini impropri come 'sterminio' alimenta un clima di odio e mette a rischio la sicurezza dei cittadini italiani di fede ebraica. In una democrazia liberale, la responsabilità è individuale, non siamo mica nella Russia di Putin". Da qui la richiesta a Conte di "ritrattare le sue dichiarazioni e di presentare scuse formali per il danno arrecato. Ribadisco il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, senza essere tacciati di slealtà verso il nostro Paese. Chiedo rispetto e condanna di ogni forma di discriminazione e odio".
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