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Fausto Bertinotti deraglia contro Meloni: "Ha bestemmiato"

Il "compagno" attacca il premier per le critiche al Manifesto di Ventotene. Ma la spara troppo grossa...
martedì 25 marzo 2025

2' di lettura

La sinistra è allergica alle scuse. Dopo aver ammesso di aver voluto tirare "un oggetto contundente" a Giorgia Meloni, Fausto Bertinotti rincara la dose. "Sono molto contento che si sia mosso qualcosa, è proprio il classico sasso nello stagno. Il mio gesto è rilevante perché compiuto da uno che ha sempre praticato la non violenza, che realizza uno strappo per il quale accetterebbe anche di esser condannato, per segnalare che un limite è stato superato da una carica dello Stato importante, la quale si è permessa di fare quello che non le sarebbe consentito col suo ruolo: aggredire un elemento fondativo della Repubblica". Il riferimento dell'ex segretario del Partito della Rifondazione Comunista è al Manifesto di Ventotene che, nonostante passaggi discutibili, per la sinistra è intoccabile.

"Questa cosa - prosegue a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1 - è così violentemente contro la civiltà politica del Paese che secondo me richiedeva un gesto simile". Insomma, per Bertinotti non c'è alcun bisogno di scusarsi dato che le mie non sono stati "atti di violenza", ma parole "che andavano manifestate per segnalare il limite di tollerabilità democratica che la premier aveva superato". E alla domanda se intende scusarsi o meno, la risposta è chiara: "No, assolutamente no, per nulla. Sono convinto fosse una delle poche risposte politicamente in grado di segnalare la trasgressione democratica intervenuta da parte della premier".

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Finita qui? Niente affatto. Nemmeno durante un'altra ospitata - questa volta a L'Aria Che Tira su La7 - l'ex ministro è riuscito a discolparsi: "Su Meloni e Ventotene ripeterei quanto ho detto. Chiunque ascolti ne capisce il tono. Sono sempre stato a favore di pratiche non violente. Da Gandhi a Pannella c'è la trasgressione della regola, a condizione che si accetti di essere condannati per quella trasgressione. Io, non violento, faccio un'eccezione alla regola che rispetto perché voglio manifestare una rottura che si è prodotta nei confronti del vivere civile del Paese. A una trasgressione violenta che fa il potere oppongo una trasgressione dal valore prevalentemente simbolico per denunciare che è stata superata una soglia comunemente accettabile. Con le sue parole su Ventotene Meloni ha oltrepassato quella soglia. A destra dovrebbero conoscere il linguaggio del futurismo meglio di me; il mio gesto in qualche modo richiama quella grammatica".

Il motivo di tanto livore? "Meloni ha bestemmiato nei confronti del fondamento della Repubblica. Perché si può discutere sui singoli estratti ma non c'è dubbio che quell'ispirazione fondamentale era alla base della Costituzione repubblicana, compreso il passaggio che la presidente del Consiglio cita come scandaloso, quello sulla proprietà; sfido chiunque a non trovarlo integralmente nella Costituzione e negli atti di coloro che l'hanno fatta vivere". 

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A.V.