Da hotspot a Cpr per il rimpatrio dei clandestini su cui pende un decreto di espulsione. È questo l'obiettivo del governo che sui centri albanesi di Shengjing e Gjader pensa a una svolta. Una decisione che non cambierà "l’originaria funzione", il cui "effetto deterrenza - ha spiegato Matteo Piantedosi - è comunque accresciuto. Insomma, il ministro dell'Interno è stato chiaro: i centri "potrebbero avere un ruolo per rafforzare il sistema per rimpatriare i migranti irregolari che non hanno diritto a rimanere in Italia, soggetti che altrimenti finiscono per rendere le nostre città meno sicure".
Nonostante la chiarezza, Elly Schlein usa la svolta in Albania per fare della propaganda. "Piantedosi oggi recita il de profundis dei due centri in Albania, costati quasi un miliardo di euro agli italiani. Di fatto certifica in maniera definitiva il completo fallimento del modello Albania e si arrampica sugli specchi, pontificando su riconversioni e riutilizzi. Lui e Giorgia Meloni dovrebbero fare invece solo una cosa: fermarsi e chiedere scusa per aver sperperato così tante risorse pubbliche in un protocollo disumano, che calpesta i diritti fondamentali e che è fallito prima ancora di cominciare".
Per la leader del Pd il premier "ci avrà passato anche ogni notte come ha promesso, ma i centri non funzioneranno. Ora verranno a raccontarci che serviranno comunque per mandarci persone che sono già in Italia ma colpite da provvedimento di rimpatrio. La normativa europea vigente - prosegue - non consente di delocalizzare un centro di rimpatri in un Paese terzo. Inoltre il protocollo prevede che solo una piccola parte dei centri albanesi possa essere utilizzato come Cpr quindi per convertirli bisognerebbe comunque rivedere il protocollo con l’Albania e la legge. Dire che questa conversione non avrebbe costi maggiori è ridicolo". Finita qui? Niente affatto: "In ogni caso uno dei due centri, a Shengjin non è attrezzato per alloggi e quindi sarebbe già da buttare. Per Meloni e Piantedosi l’obiettivo dei centri in Albania doveva essere l’effetto ’deterrente' sulle partenze, perché le persone non sarebbero arrivate in Italia: ora ci spiegano che ci manderanno solo persone che sono già in Italia. Non resteremo a guardare - conclude - mentre calpestano diritti umani e gettano via altri soldi per coprire il loro fallimento, mentre il loro governo taglia su sanità e sicurezza".
Non attende prima di replicare il titolare del Viminale. Anche senza mai citare la polemica dem, il messaggio di Piantedosi è chiarissimo: "Sono strutture polivalenti che non mutano" e che quindi "prevedono anche l’attivazione dei Cpr. Quel centro quindi manterrà anche le altre funzione per cui è stato previsto". La speranza, dunque, è che "a breve si possa attivare tutte le funzioni per cui è stato predisposto, compresi quindi i Cpr".