Verrebbe voglia di maramaldeggiare: paragonando la gitarella del Pd a Ventotene alla tragicomica Coppa Cobram inventata dal genio feroce di Paolo Villaggio. Gente che vomita, mal di mare, nuvola fantozziana che incombe, umiliazioni (in questo caso, rigorosamente autoinflitte) e figuracce assortite.
Ma poi ci pensi meglio, e allora non ridi più, e anzi ti immalinconisci. Perché ti rendi conto che in modo disperato e casuale, senza un criterio, senza una bussola, soprattutto senza una prospettiva politica degna di questo nome, l’opposizione pare dedita a quella che potremmo chiamare una ”pesca delle occasioni”.
Due-tre giorni compulsivamente appresso a Michele Serra, poi tutti dietro al totem Benigni, poi in trasferta sull’isola. Ed è ancora niente, se uno pensa che manca un mesetto alla settimana epica del 25 aprile seguito dal Primo Maggio. Anche lì la solita ritualità che verrà inevitabilmente apparecchiata, insieme al consueto racconto farlocco: il fascismo che incombe, l’onda nera, la torsione autoritaria, la Meloni col fez, Salvini con gli stivaloni, qualche bandiera rossa sempre più lisa e scolorita. Tristezza.
Ventotene, il sindaco Caputo: "Ha ragione Meloni, la vorrei qui sull'isola"
Sindaco, come se la passa al confino di Ventotene? «Benissimo. Da marzo a ottobre poi è una meraviglia&raq...Guardateli quelli che dovrebbero essere gli oppositori portatori di un’agenda alternativa. Parlano, straparlano, twittano, vergano compulsivamente comunicati su quello che capita, in genere sul tema su cui si presume che i tg costruiranno i “panini” per l’edizione di pranzo e poi per quella di cena (e quindi si va a caccia degli agognati quindici secondi “in voce” per il Bonelli di turno). Il dichiarazionificio è sempre aperto, ma in modo superficiale e sciatto, sotto l’impulso di una polemica automatizzata e in ultima analisi fastidiosa, di una micro-conflittualità da forzati della rissa.
Ventotene, "loro sbraitano e noi...": Fratelli d'Italia manda ai matti il Pd con una foto
"Abbattuto l'ultimo muro". Sui social Fratelli d'Italia celebra il caso Ventotene con un post che fa i...QUANTE CHIASSATE
E – ciò che sgomenta – a sinistra nemmeno si rendono conto di quanto proprio questo giovi al governo e a Giorgia Meloni, a cui basta parlare pochissimo per rendersi diversa dal resto della comitiva, e per recitare la parte dell’adulta nella stanza, mentre i bambini fanno chiasso. In tv e nei talk-show vale lo stesso: sia quando i faccioni di sinistra giocano in casa (cioè nella stragrande maggioranza dei casi) sia quando si trovano in trasferta.
L’evergreen è la polemicuzza contro Meloni e Salvini, contro Trump e Musk, contro le destre (varianti: l’ultradestra, la tecnodestra, la destra-destra). Segue un tocco di fascismo (quello non manca mai) e poi si ricomincia dalla casella di partenza. Sempre indignati, sempre sprezzanti contro gli eletti e pure contro gli elettori di centrodestra, ma mai armati di uno straccio di soluzione realistica e praticabile da mettere sul tavolo come contributo alla discussione.
La Schlein sognava di fare il premier: archiviata dai suoi a Ventotene
Vi ricordate la fiaba di Marietta, anzi Mariettina, la contadinotta che immaginava le fortune che avrebbe potuto fare ve...Alzi la mano chi possa dire di conoscere una sola proposta concreta dell’opposizione, un tema forte, un cavallo di battaglia in positivo, un punto della loro agenda, qualcosa che assomigli a un controprogramma di governo, a un embrione di alternativa sui contenuti. Molto semplicemente non c’è nulla di tutto questo, e anzi pare che praticamente nessuno nei gruppi dirigenti della sinistra avverta questa mancanza come un problema.
Pensare – in queste condizioni – di battere il centrodestra (che pure, in questa fase, non brilla certo per intensità dell’azione di governo) è utopia. Ma ancora più irrealistico è ipotizzare che una quota rilevante di italiani (di quelli, diciamo, meno schierati politicamente, con un minore senso di appartenenza partitica, con scarsi o nulli vincoli ideologici) possa anche solo prendere in considerazione un’offerta politica così inconsistente e nevrastenica, una specie di fastidioso rumore di fondo.
Va detto che pure la sinistra “editoriale” e culturale non va oltre questo logoro copione, e anzi lo produce e lo riproduce compulsivamente: ogni giorno grida “al lupo, al lupo” per indicare un inesistente rischio-fascismo. E contemporaneamente ogni giorno si inventa “casi” che dovrebbero vedere il governo spaccato-lacerato-in crisi. Pura propaganda a cui non credono più nemmeno i lettori e gli elettori di sinistra. Risultato? Nei sondaggi di questi mesi, i tre partiti di governo sono tutti in buona salute, mentre l’opposizione appare sempre più sfocata e in lontananza: in ultima analisi, fuori partita. Contenti loro...