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Prato, i fondi cinesi imbarazzano Ilaria Buggetti, la sindaca eletta con il Pd

Fabio Rubini
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Nel Comune di Prato il centrodestra ha fatto scoppiare il caso dei finanziamenti elettorali alla sindaca del Pd Ilaria Buggetti. Uno in particolare, di mille euro, che l’esponente dem ha ricevuto da un’azienda al centro di una vertenza sindacale per un presunto sfruttamento dei lavoratori. La vicenda nasce da un’inchiesta del Tirreno che il 13 marzo pubblica un pezzo che elenca i soggetti che hanno dato regolari contributi alla campagna elettorale della sindaca, dal titolo: «Tra conferme e sorprese: c’è anche il maglificio cinese accusato di sfruttamento».

Scrive il Tirreno: «Sono almeno otto le società cinesi che figurano nell’elenco» e tra queste c’è anche «il maglificio CXL che dallo scorso 13 febbraio è al centro di una dura vertenza col sindacato SuddCobas per la regolarizzazione di quattro operai pachistani che denunciavano condizioni di sfruttamento». Il quotidiano ricorda anche come il picchetto di quei lavoratori fosse stato multato proprio dall’amministrazione comunale, che in un secondo momento aveva ricevuto sindacati e lavoratori e mediato per la regolarizzazione di questi ultimi. Tanto è bastato a far scattare gli esponenti del Centrodestra in città, che ne fanno più una questione di opportunità politica che d’altro (parliamo pur sempre di mille euro).

 

 

 

Un’iniziativa ritardata di qualche giorno a causa dei tristi fatti legati alle alluvioni. «C’è un sindaco che va in piazza a manifestare contro lo sfruttamento dell’occupazione e poi prende finanziamenti da una ditta al centro di una vertenza sindacale proprio per sfruttamento dell’occupazione. C’è qualche cosa che non quadra - spiega a Libero Claudiu Stanasel, capogruppo della Lega in Comune a Prato -. Per questo assieme al resto del centrodestra chiediamo che il sindaco venga in Consiglio a spiegare questa situazione. Poi può anche dire che non lo sapeva, ma non può tacere. È una questione di trasparenza politica». E ancora: «Il silenzio che il sindaco ha fatto cadere su questa vicenda è grave. Forse vuol far finta di niente sperando che la questione si sgonfi, ma in città non si parla d’altro e noi siamo decisi a portare la questione in Consiglio comunale».

 

 

 

Perla cronaca nell’articolo il Tirreno lamenta anche una certa difficoltà a reperire una lista, quella dei finanziamenti, che dovrebbe essere pubblica per questioni di trasparenza. Invece si è trattato «di un elenco che non è stato facile ottenere. Ci sono volute ripetute richieste al Comune, cadute nel vuoto - scrive il quotidiano -, una fitta corrispondenza con la Corte d’Appello di Firenze, qualche viaggio a palazzo di Giustizia di Novoli. E infine eccola qui».

Sulla questione è intervenuta anche Susanna Ceccardi, europarlamentare toscana leghista: «La sindaca Buggetti, insieme al suo partito, continua a dimostrare l’ipocrisia che li contraddistingue. Da una parte parlano di giustizia sociale e di lotta allo sfruttamento- spiega a Libero l’eurodeputata del Carroccio-, dall’altra accettano finanziamenti proprio da realtà aziendali che avrebbero lucrato sulle spalle dei più deboli, sfruttando lavoratori in condizioni di illegalità. Questo doppio gioco che maschera la vera natura della sinistra non può più essere tollerato».

Ceccardi poi allarga lo sguardo politico: «Così come non possono più essere tollerate le politiche migratorie di accoglienza indiscriminata che, guarda caso, alimentano il fenomeno degli immigrati irregolari che finiscono a lavorare come schiavi nei capannoni e nei campi. Il Partito Democratico, insomma, predica bene e razzola malissimo: scende in piazza per ergersi a paladino dei diritti e poi accetta soldi proprio da chi avrebbe calpestato quei diritti. Un atteggiamento inqualificabile». Ora la “battaglia” dei contributi si sposterà nell’aula del Consiglio comunale, dove il sindaco Ilaria Buggetti dovrà rispondere alle interpellanze promesse dal centrodestra pratese.

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