
Tommaso Foti incontenibile in Aula, intervento a tutti decibel. E la sinistra perde la testa: fischi e ululati

"Il governo esprime parere favorevole" alla risoluzione della maggioranza e "parere contrario alle risoluzioni di opposizione e vale anche per le parti separate perché si tiene conto del significato della risoluzione nel suo complesso". Il ministro Tommaso Foti in Aula alla Camera è scatenato: un intervento a tutti decibel, vigoroso, incontenibile. Il tutto nel giorno dell'infuocata seduta parlamentare per le dichiarazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo. E mentre Foti si scatenava, ecco che banchi del Pd si levavano urla e proteste. Per Foti quasi impossibile parlare, al punto che Lorenzo Fontana deve intervenire. Il presidente dell'Aula deve infatti interrompere la seduta e richiamare le opposizioni che nel frattempo continuano con fischi e urla.
"Chiedo a tutti di mantenere toni consoni e adeguati all'Aula della Camera e questo anche per onorare la memoria di chi ha messo in gioco la propria vita per assicurare i principi della libertà e di espressione da parte di tutti", tuona Fontana prima di aggiungere: "Chi ha combattuto per la nostra libertà merita il nostro plauso e merita anche che noi abbiamo rispetto per quest'Aula, quindi vi chiedo in nome di quella libertà e democrazia di considerare l'Aula in maniera sacra". Applausi nell'emiciclo.
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Ma alla ripresa della seduta alla Camera, la sinistra attacca nuovamente. A prendere la parola per primo, sull'ordine dei lavori, è il vicecapogruppo di Avs, Marco Grimaldi: "Ci sentiamo profondamente offesi e indignati", inizia il deputato rossoverde, che poi attacca per il "fatto gravissimo": "Questo Paese, questa democrazia, questa Costituzione è nata anche a Ventotene. Quegli uomini e quelle donne parlavano dal confine, da una dittatura, in questo Paese o eri suddito o eri ribelle. E' anche grazie a loro se siete e se siamo liberi". A Grimaldi fa eco il dem Federico Fornaro: "Quello che è avvenuto lo riteniamo un fatto grave nei confronti del Parlamento, della storia di questo Paese". Il manifesto di Ventotene, spiega l'esponente del Pd, non è "l'inno alla dittatura del proletariato, è l'inno dell'Europa federale, contro i nazionalismi che sono stati il cancro che nel Novecento ha prodotto due guerre mondiali". Per Fornaro, questo è un oltraggio alla "memoria di Altiero Spinelli, considerato il padre dell'Europa.
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