"Noi non accettiamo tentativi di riscrivere la storia". Commenta così Elly Schlein l'intervento di Giorgia Meloni alla Camera. In attesa di presentarsi in Aula, la segretaria del Pd arriva ad accusare il premier di aver "oltraggiato la memoria del Manifesto di Ventotene, riconosciuto da tutti come la base su cui si è fondata l’Unione europea, perché l’hanno scritto giovani mandati al confine dai fascisti che non risposero all’odio e alla privazione di libertà con altro odio e altra privazione di libertà ma con una visione che nell’Europa federale superasse i nazionalismi che nel nostro continente hanno prodotto soltanto guerre, anche oggi". Da qui l'attacco: "Non si permetta mai più di oltraggiare la memoria di Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Ernesto e Ada Rossi, Eugenio Colorni, se siamo qui a discutere in un Parlamento democratico è grazie a persone come loro. Dice che quell’Europa non è la sua".
Meloni, durante le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo, si è soffermata sulla manifestazione di sabato in piazza del Popolo. Qui "moltissimi partecipanti hanno mostrato il manifesto di Ventotene". "Spero tutte queste persone in realtà non l'abbiano mai letto perché l'alternativa sarebbe spaventosa". Il motivo? Alcuni passaggi come: "La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria", "Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno a esso la nuova vera democrazia".
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In attesa dell'intervento alla Camera della diretta interessata, è già iniziato il confronto a distanz...E ancora: "Il partito rivoluzionario attinge la visione e la sicurezza di quel che va fatto non da una preventiva consacrazione da parte dell'ancora inesistente volontà popolare, ma dalla coscienza di rappresentare le esigenze profonde della società moderna. Dà in tal modo le prime direttive del nuovo ordine, la prima disciplina sociale alle informi masse. Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno ad esso la nuova vera democrazia". Parole che hanno scatenato la bagarre in Aula, e fuori.