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Padova, corteo contro la “mafia antifascista”? La sinistra si infuria: "È inaccettabile"

Alberto Busacca
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«Quasi mille persone», secondo gli organizzatori, hanno sfilato oggi (sabato 15 marzo), nel centro di Padova «per ribadire un chiaro e forte “basta” alla mafia antifascista». «Una mobilitazione determinata», spiegano, «che ha visto la partecipazione di cittadini, militanti e simpatizzanti di CasaPound e di diverse associazioni e movimenti uniti nella difesa della libertà di espressione contro ogni forma di intimidazione politica», Cpi esprime quindi soddisfazione «per l’ampia adesione» e spiega che il corteo ha rappresentato «una risposta concreta a chi, attraverso connivenze politiche e pressioni mediatiche, tenta invano di chiudere spazi legittimi».

E ancora: «Non accettiamo che Padova, come altre città italiane, sia ostaggio di gruppi organizzati che impongono il loro pensiero unico. L’aggressione avvenuta nei giorni scorsi, in cui un gruppo numeroso ha attaccato vigliaccamente i militanti di Cpi mentre erano in piazza con un banchetto sulla Remigrazione, è un segnale allarmante di un clima di intolleranza che non possiamo più accettare. CasaPound ribadisce il proprio impegno a garantire che il diritto a esprimersi sia rispettato per tutti».

 

 

La manifestazione, e soprattutto l’accostamento tra mafia e antifascismo, ha però, come prevedibile, fatto sobbalzare la sinistra, dal Pd fino a quella extraparlamentare. E così, a Padova, ci sono state anche due “contromanifestazioni”: il presidio “Padova è antifascista”, organizzato dal Centro sociale Pedro con la partecipazione di attivisti in arrivo da altri Centri sociali, e una terza manifestazione organizzata da Cgil, Anpi, Partito democratico e altre associazioni sociali e politiche. Secco il commento dell’europarlamentare dem Alessandro Zan: «Nessuna aggressione è giustificabile, non c’è spazio per nessuna forma di violenza, ma è inaccettabile che ci siano delle associazioni neofasciste che liberamente manifestino contro i principi della nostra Costituzione; alcuni tipi di associazioni sono contro i valori della democrazia. Le realtà neofasciste non dovrebbero proprio esserci, predicano odio, hanno in mente un passato che fortunatamente è stato sconfitto attraverso la resistenza e la lotta partigiana».

 

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