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Tesla, lezione di Crisanti a Piccolotti e Fratoianni: "La mia non la venderò mai"

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Mentre Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti si affrettano a vendere - o almeno così promettono - la loro Tesla, c'è chi non ci pensa proprio a darla via. Ed è Andrea Crisanti. Il virologo e senatore del Pd ha preso le distanze dai colleghi di Sinistra italiana. "Non venderei mai la mia Tesla", dice chiaro e tondo su Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora. La ragione è chiara "è fatta da tanti ingegneri e tecnici efficienti non solo da Musk. Se dovessimo liberarci di tutto quello che eticamente non ci piace allora pure tutta l'architettura razionalista, perché vicina al fascismo, andrebbe distrutta". E ancora, lanciando una vera stoccata a Piccolotti che aveva accusato la Tesla di essere l'auto di un "nazista".

"Il talento non si lega direttamente a valori etici, ci sono persone con pessimi valori, ma di talento, questa è la verità. Io la Tesla me la tengo, non ci penso proprio a venderla", è la risposta del dem. Nei giorni scorsi, infatti, ha fatto parecchio clamore la scoperta del Foglio. Il quotidiano ha portato a galla una vera e propria contraddizione: Fratoianni e Piccolotti vedono come fumo negli occhi il magnate nonché patron di X, ma acquistano la sua auto. E a nulla sono servite le giustificazioni tipo: "L'ho pagata poco, 47mila euro", "È in leasing, appena potremo ce ne libereremo". 

 

 

Chi, invece, non la pensa come Crisanti è Gianni Cuperlo. Anche lui ospite della trasmissione radiofonica, Cuperlo il dem ha ammesso che non comprerebbe mai la Tesla, "è una macchina elettrica, ecologica, ma è progettata ed è di proprietà del nazista Musk. Lui non è mai stato l'idolo del Pd, ma ora si è ampiamente convertito: due mesi fa è andato in Germania a dire che i nazisti tedeschi di Afd erano l'unica salvezza per il loro Paese, capite che fa un certo effetto…".

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